Il turismo straniero tornerà tra due anni, le previsioni di Del Bono

Ci vorrano altri due anni per riportare il flusso del turismo ai dati del 2019. La previsione è di Christan Del Bono, presidente della Federalberghi Eolie che, in un’intervista pubblicata sul sito Messinatoday.it, dice: “A fronte di una stagione turistica che è partita al pieno delle potenzialità dalla fine di luglio e che ha fatto lavorare molti albergatori, i ricavi si sono comunque ridotti del 40% e non tutte le strutture hanno deciso di riaprire già dopo il primo lockdown”.

La maggior parte del flusso turistico in provincia riguarda la zona del taorminese e delle isole, che quest’anno ha registrato un trend positivo ma non abbastanza elevato da sostenere la bassa stagione, soprattutto perché le sovvenzioni regionali non sono state ancora percepite dalle imprese. “Gli sgravi delle prime due rate dell’Imu e lo sgravio per alcuni comuni della Tari hanno fatto respirare un pò il settore, ma tante sono state le diffficoltà – sottolinea – Ad avere la peggio, infatti, le strutture organizzate in cui si assumono lavoratori stagionali messe letteralmente il ginocchio dall’assenza di sovvenzioni reali”.

Già dal mese di settembre, con l’impennata di contagi e il finire della stagione estiva, si è lavorato a spizzichi e bocconi. “Il turismo straniero rappresenta il 50% del turismo messinese che soprattutto in bassa stagione non arriverà qui. Siamo preoccupati per il turismo straniero organizzato proveniente dall’Europa e in particolare da Francia, Germania, Svizzera e Inghilterra che programma le vacanze un anno prima e che forse arriverà in Sicilia nel 2021”, aggiunge Del Bono. Sicuramente ancora per due anni si perderà anche il flusso del mercato australiano e quello americano. E se l’evoluzione del coronavirus insisterà ancora non è certo nemmeno che il prossimo anno il turismo europeo farà la sua comparsa a Messina.

Intanto molti alberghi, soprattutto nella zona di Taormina, hanno deciso di non riaprire: hanno difficoltà a reperire il personale e i costi di gestione sono troppo elevati. E anche See Sicily, il provvedimento della Regione in favore del settore turistico, è stato badito da pochi giorni e i frutti degli aiuti si vedranno soltanto nel 2021.

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