La storia del turismo a Taormina tra bombe, charter e famiglie reali

Un excursus sulla storia lunga un secolo del turismo a Taormina attraverso il racconto delle imprese della famiglia Fichera. E’ quello realizzato da Carmelo Fichera, erede di una una storica famiglia di imprenditori turistici taorminesi, agente di viaggio che dagli anni 2000 ricopre la carica di General Manager per tutto il Gruppo SAT. Il nonno omonimo, Carmelino Fichera, era già stato agente della rinomata Wagons-Lits – Cook nel primo dopoguerra fondando poi lo storico “Cafè Mocambo” nella piazza principale di Taormina, da allora tra i più famosi locali pubblici del sud Italia. Il padre Finy Fichera ideò insieme all’indimenticato Kurt Hetzel, il più grande operatore turistico tedesco del dopoguerra, la catena di treni charter dalla Germania alla Sicilia che costituì il punto di partenza della moderna operatività turistica in Sicilia.

E così, in una lunga intervista raccolta da taorminaforyou.com e divisa in due parti visibili anche su youtube, Fichera ripercorre i tempi bui della seconda guerra mondiale con il bombardamento che colpì anche il San Domenico, all’epoca sede nazista. Per fortuna la maggior parte delle bombe finirono in acqua e distrussero solo una parte della sacrestia, ma la città registrò comunque 50 morti.

All’inizio degli anni ’50 arrivarono i primi treni charter dal Nord Europa che facevano scalo a Viareggio, Sorrento e infine Taormina dove i viaggiatori rimanevano fino a 10 giorni. Negli anni ’60 dal treno si passò all’aereo, e a quel punto Taormina conquistò il mercato scandinavo, prima dello sbarco del turismo tedesco negli anni ’70 con l’arrivo all’aeroporto di Catania dei primi charter. Nello stesso periodo iniziano anche i tour della Sicilia di 15 giorni e fino a 21.

In realtà i tedeschi conoscevano già Taormina e la sua suggestiva vista sull’Etna grazie ai dipinti del barone Ottone Géleng, suscitando però i dubbi dei maggiori critici del tempo, che affermarono si trattasse di pura invenzione del paesaggio. Portati a Taormina, i critici persero la scommessa e fu allora che Taormina divenne destinazione à la page, da visitare. Arrivò anche la famiglia reale tedesca degli Hohenzollern e soggiornò nella casetta rossa che oggi è la suite imperiale del Grand Hotel Timeo. Di lì a poco anche la famiglia reale inglese dei Windsor scelse taormina per ben due volte per le vacanze. Taormina si affermò così come destinazione di elite fino all’inizio della prima guerra mondiale.

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