Sicilia terra ideale per il network Hotel della Cultura

Strano offre il proprio sostegno al progetto: subito una riunione operativa

Si partirà con il Collegio dei Gesuiti a Noto ma nel giro di qualche anno in Sicilia potrebbero esserci circa 50 Hotel della Cultura. Rossella Almanza, consulente Civita, nel corso del convegno a Palermo, spiega perché partire dalla Sicilia. “L’Isola dispone di un grande patrimonio artistico e il segmento culturale ha un certo radicamento anche se rimane concentrato nei soli quattro mesi estivi; esistono o sono in fase di avvio processi di distrettualizzazione; e il processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare è partito con la legge regionale del 2004”.
Nino Strano, assessore regionale al turismo, intervenendo al convegno, si è subito detto pronto a sostenere il progetto. “Ben venga un’iniziativa come questa anche se temo che possa scontrarsi con la mummificazione che continua a dominare la gestione dei beni artistici in Sicilia. Così, per evitare che in Sicilia il progetto si areni, penso sia opportuno convocare una riunione operativa anche con l’assessore regionale ai Beni culturali Lino Leanza, con cui sto lavorando per arrivare a una sinergia su cultura e turismo”.
Ma quali dovrebbero essere le caratteristiche che dovranno avere gli hotel da affiliare al network? “In Spagna – spiega Levino Petrosemolo, direttore tecnico Asset srl – i Paradores nascono negli anni’20 per iniziativa pubblica, ma in Italia il progetto Hotel della Cultura dovrebbe avere valore aggiunto, ovvero fornire servizi non solo ricettivi, ma trasformare gli hotel in presidi della cultura nel territorio (valorizzando anche le forme di cultura minore, come gastronomia e artigianato). Inoltre dovrebbero essere evitati gli edifici siti in territori a maggiore vocazione turistica che non hanno bisogno di altri hotel. Piuttosto sarebbe meglio concentrarsi su territori con forte potenzialità ma con scarsi strutture. Ora – conclude – siamo alla ricerca di immobili preesistenti con caratteristiche di pregio, flessibilità edilizia facilmente raggiungibili, che siano già contenitori di arte e cultura per fare entrare l’ospite subito nella cultura locale".

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