Troppe tasse e balzelli, Siracusa rischia di chiudere d’inverno

Appello degli albergatori al sindaco: servono piuttosto controlli ai B&B e servizi per i turisti

Una lettera al sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, per dire basta all'enorme aggravio fiscale e no alla possibile introduzione della tassa di soggiorno ma soprattutto per chiedere controlli più serrati sull'abusivismo nel settore extralberghiero e servizi ed infrastrutture dedicati ai turisti (come trasporti pubblici, info-point, segnaletica). Una nota amara quella firmata da Alberghi Riuniti, in totale 25 hotel 3 e 4 stelle della città siciliana che si trovano costretti a considerare seriamente l'ipotesi di chiudere d'inverno, come avviene a Taormina, trasformando i contratti di lavoro dei dipendenti da annuali a stagionali ed ottimizzando così il ricavo medio per camera disponibile.
"Negli ultimi anni – si legge nella missiva al primo cittadino – i prezzi di vendita delle camere, per cause diverse, si sono ridotti notevolmente ed in molti casi strutture alberghiere che rappresentano l'eccellenza dell'ospitalità a 4 e 5 stelle sono costrette a dover applicare tariffe decisamente sottodimensionate rispetto al livello dei servizi erogati.
Di fronte a questo scenario veramente poco confortante – continua la nota – ulteriori imposizioni tributarie penalizzerebbero oltre misura gli alberghi della città. Piuttosto, riteniamo sia doveroso da parte di qualunque amministrazione pubblica, prima di imporre nuovi balzelli, intraprendere una seria regolamentazione dell'intero comparto ricettivo, con particolare attenzione nei confronti del settore extralberghiero. Esso andrebbe innanzitutto censito, e nello stesso tempo costretto a rispettare i principi, le regole e le leggi che ne regolamentano l'esistenza.
Al contrario, far gravare sul turista la tassa di soggiorno significa compromettere la competitività, storicamente già bassa, del nostro territorio, tutto a vantaggio di operatori di altri comuni siciliani.
L'istituzione della tassa di soggiorno nella misura indicata di 3 euro al giorno per gli alberghi a 4 e 5 stelle è sintomo della cecità di chi vede i turisti come polli da spennare e non come le principali risorse della nostra economia.
A ciò si aggiunge l'enorme aggravio fiscale: il Comune di Siracusa ha annunciato di applicare la nuova Imu al valore massimo (10,6 per mille), con un incremento, rispetto all'Ici del 2011, del 91% per gli alberghi. Un ulteriore incremento della Tarsu, attualmente a Siracusa la più alta d'Italia dopo Napoli, così come ipotizzato dall'amministrazione comunale, sarebbe totalmente ingiustificato oltre che insostenibile.
Per questo – conclude la lettera – chiediamo un atto di responsabilità, un passo indietro ora prima che il turismo di Siracusa naufraghi in questo tormentoso momento economico".  

editore:

This website uses cookies.