Opa argentina sull'aeroporto di Firenze. Dopo essersi radicato a Trapani, aver conquistato Pisa ed averci provato senza successo con l'Ata dei jet privati di Milano, Eduardo Eurnekian si è giocato il jolly su Firenze, mettendo sul piatto 40 milioni di euro. Un'offerta irrinunciabile per Aeroporti Holding, primo azionista con il 33,4% dello scalo toscano, che ha accettato facendo scattare la corsa agli acquisti in Piazza Affari, dove il titolo ha chiuso con un rialzo del 22,2%, appena 10 centesimi sotto ai 13,42 euro fissati per la transazione e per la successiva Opa.
L'offerta è partita da Corporacion America, colosso argentino che gestisce già 51 scali tra Sud America (49) ed Europa (2), con un totale di 55 milioni di passeggeri, ed oltre 1.200 Km di rete stradale in Argentina. A monte di tutto c'è la holding Cedicor, che, al perfezionamento dell'operazione, lancerà l'Opa totalitaria su Adf, i cui altri soci sono la Regione Toscana con il 5%, le Camere di Commercio di Prato (5,11%) e di Firenze (15,45%), l'Ente Carifirenze (17,5%), Palazzo Vecchio (2,18%) e Sogim (11,7%).
Con l'operazione il fondo F2i che fa capo a Vito Gamberale lascia il capoluogo toscano, mantenendo in portafoglio il 70% di Gesac (Aeroporto di Napoli), il 50,8% di Sagat (Aeroporto di Torino) ed il 44,31% di Sea (aeroporti di Milano).
Corporacion America, invece, compie il primo passo concreto verso l'integrazione tra gli scali di Firenze e di Pisa, di cui controlla dallo scorso 21 gennaio il 23,4%, che costituisce la premessa per la creazione di uno scalo strategico come indicato dal Piano Nazionale dei Trasporti.