Ok a fusione Pisa-Firenze anche da assemblea Sat, ma è polemica

La fusione tra gli aeroporti di Pisa e Firenze è realtà: dopo il sì pronunciato dai soci di Adf, anche gli azionisti di Sat hanno votato a favore del progetto che porterà alla nascita di Toscana Aeroporti. Ma anche in questo ultimo passaggio non sono mancati strascichi polemici: Sel, in maggioranza sia al Comune di Pisa sia in Regione Toscana, si è schierata contro il progetto, e l’assessore comunale Dario Danti ha annunciato le proprie dimissioni in segno di protesta.   

Il progetto di integrazione prevede l’incorporazione di Adf in Sat, con un concambio fissato in 0,9687 azioni ordinarie Sat per ogni azione ordinaria Adf, e porterà a un sistema unico da circa 11,5 milioni di passeggeri previsti per il 2029, di cui 7 mln a Pisa e 4,5 mln a Firenze. Entrambi gli scali saranno potenziati: nuova pista da 2.400 metri e nuovo terminal per il Vespucci di Firenze, people mover e investimenti su piste e terminal per il Galilei di Pisa.   

Comune e Provincia di Pisa, che nei mesi scorsi avevano espresso i loro malumori per l’evoluzione dei rapporti fra lo scalo pisano e quello fiorentino, hanno votato a favore della fusione: solo i piccoli azionisti di Sat (fuori dal terminal, gli esponenti di una lista civica hanno dato vita a un flashmob) si sono espressi contro il progetto.   

L’idea di una integrazione fra i due scali era stata rilanciata nel 2010 dal presidente della Regione Enrico Rossi per bilanciare le spinte verso il potenziamento dell’aeroporto di Firenze, fortemente voluto dall’allora sindaco Matteo Renzi, e scongiurare i rischi di concorrenza interna. L’ingresso nel capitale di Sat e Adf di Corporacion America Italia come primo azionista privato, un anno fa, ha accelerato il processo di fusione, indicato dai piani aeroportuali nazionali come condizione essenziale affinché i due scali rimangano strategici.

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