Confcommercio, movimento turistico lento per Pisa

“Ci si aspettava un’estate sotto il segno della ripresa. Invece, le previsioni per la stagione turistica 2014 non sono delle più positive”. È quanto ha affermato Confcommercio Pisa mostrando la sua preoccupazione per il periodo estivo. Alcuni tra gli indicatori presi in esame segnalano un leggero segno positivo, ma il quadro complessivo è quello di una economia turistico ricettiva stagnante. Analizzando il dato sull’occupazione nel II Trimestre (Unioncamere aprile – giugno 2014) si scopre che a Pisa e provincia si assumeranno all’incirca qualcosa come 1.440 nuovi addetti, gran parte dei quali nel solo settore turistico, mentre le uscite previste saranno 1.100. La concentrazione delle assunzioni nel turismo, esalta così la domanda di profili specifici come cuochi, camerieri, addetti all’accoglienza e informazione, ma c’è spazio anche per commessi di negozio e grande distribuzione.
“Il saldo tra nuovi assunti e quelli che lasceranno il lavoro è di 340 unità – commenta Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa – un dato senz’altro positivo, ma piuttosto deludente rispetto alle opportunità che il nostro territorio è capace di esprimere. In tutta la Toscana i nuovi assunti saranno oltre 17 mila, con Firenze (4.480 nuovi assunti), Lucca (2.670) e Livorno (2.510) a farla da padroni. Il saldo tra entrare e uscite per Lucca è positivo per 1.600 unità, Livorno 1590, Firenze 1.340. Se consideriamo che gran parte dei nuovi assunti sono stagionali, impiegati nel settore turistico – ricettivo, si comprende bene come gli imprenditori pisani non intravedano nell’immediato una ripresa importante dei flussi turistici”.
Secondo Piaragnoli  “questo è un vero peccato, considerando che dal punto di vista delle bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche Pisa e la sua provincia non hanno niente da invidiare ad altre realtà. Ormai sono anni che denunciamo uno scarso coordinamento tra enti, imprese, operatori, associazioni in un contesto che si presenta anomico, incoerente e frantumato. Da qui, l’assenza di una precisa identità territoriale e l’incapacità di proporre al mondo una offerta turistica integrata e realmente attrattiva. Colpo di grazia, la mannaia di una tassazione locale che grava su imprese e turisti in modo inaccettabile, dalla tassa di soggiorno al check degli autobus in ingresso, pesanti corrispettivi economici a fronte di una clamorosa assenza di servizi e di una tangibile trascuratezza urbana ovunque diffusa”.

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