“Innanzitutto occorre fare una doverosa premessa perché non possiamo più accettare che i sindaci delle nostre città continuino a definire gli ‘affitti brevi’ come ‘gli airbnb’ – afferma il presidente F.A.R.E. Delia di Maio – Airbnb è solo una delle tante Online Travel Agency dove pubblicizzare le attività e non una forma di ricettività.
Questa guerra, che si sta perpetuando contro gli affitti brevi è non solo il simbolo della mancanza di dialogo e confronto con gli operatori del settore, ma soprattutto un voler trovare il capro espiatorio per le sbagliate gestioni amministrative degli ultimi anni che sono state la vera causa dello spopolamento dei centri storici – continua il presidente – Queste sono chiaramente iniziative rivolte a tutelare il settore alberghiero”.
Il sindaco Nardella, e quelli che come lui si sono scagliati contro le Locazioni Brevi, non hanno ben compreso che sono i viaggiatori a scegliere e non i regolamenti dettati dai Comuni, senza considerare l’utilità sociale che questa tipologia di locazione svolge nel corso dell’anno, i benefici per l’economia diffusa di interi quartieri, per le famiglie dei locatori e tutto l’indotto.
“Forse Nardella preferisce che a Firenze ci siano appartamenti aperti solo 120 giorni per i turisti e chiusi per il resto dell’anno o addirittura che i flussi turistici si riversino su altre località? – continua Di Maio – Veramente pensa, come altri sindaci, che questa limitazione favorisca il ripopolamento del centro storico? Questa è solo l’ennesima azione messa in campo per ostacolare i privati cittadini a vantaggio degli albergatori. Non a caso uno degli ultimi emendamenti, già dichiarati precedentemente inammissibili e nuovamente inseriti nel DL, porta la firma di un senatore che è anche un albergatore. Più chiaro di così?”
F.A.R.E. ha inviato già da tempo a tutti i membri del Parlamento, al Presidente del Consiglio e al Ministro Garavaglia un corposo documento e una dettagliata analisi del fenomeno dello spopolamento dei centri storici. La Federazione chiede al Ministro di continuare a porre il veto a questi emendamenti balordi, per nulla sacrosanti come invece afferma Nardella, per tutelare i locatori onesti e continuare il percorso di contrasto all’abusivismo.