Firenze è lo scrigno d’arte per eccellenza e nel mese di febbraio aspetta i suoi ammiratori con alcune importanti iniziative da non lasciarsi sfuggire: salire sui ponteggi per ammirare gli affreschi della Cappella Brancacci, visitare la Galleria dell’Accademia con il nuovo allestimento, avvicinarsi alla Pietà Bandini di Michelangelo, appena restaurata, custodita nel Museo dell’Opera del Duomo.
Dal 4 febbraio ecco le visite speciali alla Cappella Brancacci, il piccolo museo civico contenuto nella Basilica di Santa Maria del Carmine: grazie alla presenza dei ponteggi installati per l’attività di diagnostica e di restauro, sarà possibile per i visitatori ammirare da vicino i preziosi affreschi di Masaccio, Masolino e Lippi. I visitatori potranno scegliere se accedere direttamente, e senza spiegazione, al cantiere per vedere da vicino gli affreschi o avvalersi in aggiunta delle visite guidate introduttive che i mediatori culturali di MUS.E proporranno prima di accedere ai ponteggi.
Altro appuntamento da non perdere è alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Dopo molti mesi di chiusura, necessari per svolgere i lavori per un nuovo impianto di climatizzazione e illuminazione, il polo museale fiorentino è finalmente fruibile presentando le sale dedicate alla pittura del Duecento e del Trecento e la Sala del Colosso, con un nuovo allestimento completamente rinnovato.
Nei prossimi giorni inoltre rientreranno nel museo dopo essere stati ‘prestati’ all’estero due dipinti attribuiti a Sandro Botticelli appena in tempo per l’inaugurazione della Sala del Colosso che inaugurerà lunedì 7 febbraio. Si tratta della Madonna col Bambino Giovanni Battista e due angeli prestata al Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck per la mostra dedicata alle Madonne di Botticelli terminata il 30 gennaio. Torna in Galleria anche la Pala del Trebbio, esposta fino al 24 gennaio nella grande mostra dedicata dal Museo Jacquemart-André di Parigi alla bottega del Botticelli e che ha celebrato il genio dell’artista e l’attività del suo atelier.
E proprio di Michelangelo è la Pietà Bandini custodita nel Museo dell’Opera del Duomo. Fino al 30 marzo la si potrà ammirare da vicinissimo per comprendere il grande lavoro di restauro che è stato fatto. Iniziato nel novembre 2019, interrotto più volte durante la pandemia da Covid 19, il restauro è stato un’occasione unica per comprendere la complessa storia dell’opera, le varie fasi di lavorazione e la tecnica scultorea utilizzata. Un intervento che restituisce al mondo la bellezza di uno dei capolavori più intensi e tormentati di Michelangelo, liberato dai depositi superficiali che ne alteravano la leggibilità dell’eccezionale plasticità e la cromia.