Agli Uffizi boom di visitatori ma Schmidt riprende lotta contro mordi e fuggi

Tornano i turisti “e a Firenze tornano i vecchi problemi”. A gridarlo a gran voce non è uno qualsiasi, ma Eike Schmidt, dal 2015 direttore delle Gallerie degli Uffizi, intervenuto al convegno sui cinquant’anni di Confesercercenti. Parlando del futuro di Firenze e Venezia post covid ha dichiarato: “Quest’estate abbiamo avuto numeri straordinari agli Uffizi, con una percentuale di oltre il 75% di italiani, un dato che non avevamo mai visto prima. E poi solo sabato e domenica agli Uffizi abbiamo avuto più di 7.200 visitatori al giorno quindi siamo ai livelli del 2015-2016 per quanto riguarda il numero di visitatori. Abbiamo però anche visto certi meccanismi che ritornano ai vecchi vizi. Il ‘mordi e fuggi’ è sicuramente il problema più grande da affrontare e si può fare solo in maniera sistematica”.
Insomma, sono tornati i turisti che la città del Rinascimento la osservano per poche ore e la trattano come un taxi. Che spendono poco, che mangiano low cost e che spesso portano più danni sociali che movimento di denaro.
E se da un lato Schmidt si fa bello di oltre 29 mila biglietti staccati agli Uffizi tra il 30 ottobre e il 2 novembre, dall’altro attacca l’amministrazione comunale fiorentina, chiedendo uno “stop all’affitto turistico selvaggio da parte dei privati, sconti sulla Tari ai negozi alimentari che non praticano la vendita da asporto e contribuiscono a tenere pulita la città, divieto di apertura di nuovi minimarket, più bagni pubblici e info point per i visitatori nel centro storico”.
Cuore del dibattito è stato come combattere il turismo di massa, che mette in difficoltà i residenti dei centri storici, peggiorando l’immagine delle città. E il direttore degli uffizi ha attaccato a testa bassa, senza nominarla, l’amministrazione fiorentina. “Serve anche un sistema congiunto di accoglienza per tutta la città e la regione. Nel centro di Firenze c’è solo l’info point degli Uffizi e quello a Santa Maria Novella. Non basta. Noi come tecnici facciamo le proposte, poi sta alla politica portarle avanti. E le file si possono gestire. Le nostre sono più corte di quelle dei paninari, anche se abbiamo più visitatori”.
Non è la prima volta che il direttore critica l’amministrazione di Palazzo Vecchio viene attaccata dallo storico dell’arte, che da sempre ha a cuore lo stato del centro storico fiorentino. L’emergenza covid aveva un po’ spuntato le armi delle polemiche, ma col ritorno a una relativa normalità sembra tornato il tempo di dissotterrare l’ascia di guerra.

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