La pandemia ha puntato i riflettori sui borghi storici, apparsi sotto come posti dove è possibile lavorare con lo smart working, dove è possibile andare in vacanza o vivere stabilmente in contesti che spesso si caratterizzano per il loro importante patrimonio culturale oltre che naturale. Anche di questo si parlerà in occasione di ‘Lubec – Lucca beni culturali’, incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera beni culturali – tecnologie – turismo che torna a Lucca, nel real Collegio, l’8 e il 9 ottobre prossimi con la XVI edizione ‘Ripartiamo con la cultura, ripartiamo per la cultura’.
Il tema sarà affrontato nel corso del convegno per capire il livello di attenzione verso questo fenomeno. In Italia il 72% dei comuni conta meno di 5mila abitanti e 2.381 sono in avanzato stato di abbandono. La valorizzazione dell’Italia delle diversità può invece rallentare lo snaturamento del substrato sociale dei centri storici, fatto di tradizioni popolari, enogastronomia e eventi. Si tratta di capire, si spiega, ‘quale futuro possa ipotizzarsi per i neoluoghi’.
Otto le aree tematiche individuate per l’edizione 2020 di Lubec, in sintonia con le priorità indicate dall’Agenda europea per la cultura: il rapporto fra pubblico e privato; l’Agenda 2030 e la cultura per favorire la sostenibilità sociale; la valorizzazione del patrimonio culturale per il rilancio del turismo; il rapporto fra cultura e salute; l’innovazione nei musei; la riforma del codice dello spettacolo; il volontariato e la valorizzazione dei beni culturali; la cultura mediterranea come elemento di identità e apertura verso l’altro.
Previsto un momento per la consegna del riconoscimento ‘Lubec 2020’, conferito a chi si è distinto nel settore dei beni culturali nel corso dell’anno. Si terrà poi la premiazione del concorso Art bonus 2019-20, in collaborazione con Ales – Arte servizi e lavoro spa, per i progetti finalisti più votati sul portale concorsoartbonus.it.