A Firenze potrebbe sorgere un immenso ‘museo di musei’ (e monumenti), formato da Palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, Corridoio Vasariano, Ponte Vecchio, Palazzo Pitti e giardini di Boboli. L’idea è del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini che, nel corso di una visita a Firenze, ha fatto tappa in tutti questi tesori del capoluogo toscano, e ha lanciato l’ambizioso progetto, condividendolo con il suo accompagnatore, il sindaco Dario Nardella.
“Questo percorso, di una bellezza unica al mondo, dovranno poterlo percorrere tutti”, ha detto il ministro. Il quale non ha poi fatto mistero di ritenere “logico e coerente, per molte ragioni storiche e artistiche, che gli Uffizi, presto autonomi in base alla riforma, comprendano, oltre al Corridoio Vasariano, anche la Galleria Palatina, gli altri musei di Palazzo Pitti e i Giardini di Boboli. Dunque “un unico complesso museale, stupefacente per ampiezza, collezioni e bellezza”.
A tal fine, come ha anche chiesto Nardella, dovrebbe essere aperto al pubblico il passaggio tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi.
Dal canto suo, Nardella ha colto l’occasione per proporre l’istituzione di un altro grande itinerario museale, in questo caso specificamente dedicato ai Medici, che colleghi, partendo sempre da Palazzo Vecchio, altre importanti realtà del capoluogo toscano: Palazzo Medici Riccardi (attuale sede della Provincia, in fase di dismissione istituzionale), le cappelle Medicee nella centrale piazza San Lorenzo e le ville Medicee sparse nel territorio fiorentino.
In ogni caso, il piano di attivazione del macrosistema di musei fiorentini dipendenti dagli Uffizi potrebbe non richiedere tempi biblici. Franceschini ha infatti chiarito che il concorso internazionale per la scelta dei superdirettori responsabili delle 20 gallerie d’eccellenza italiane, tra le quali il celebre museo disegnato dal Vasari, destinate a diventare autonome si svolgerà entro “il primo trimestre del 2015”. E un concorrente c’è già: l’attuale direttore degli Uffizi, Antonio Natali. “Parteciperò con tutti i miei titoli accumulati qui – ha annunciato lo storico dell’arte, anche lui tra gli accompagnatori della visita fiorentina del ministro – Non si deve pensare mai e poi mai che io scappi, bisognerà che io perda. Venderò cara la pelle”.