Le nuove tariffe della tassa di soggiorno a Firenze arriveranno fino a 8 euro a notte per gli hotel 5 stelle, con 5,50 euro per l’extra-alberghiero e 7 euro per le residenze d’epoca. A renderlo noto Assohotel-Confesercenti, Aia-Federalberghi e Confindustria Firenze, secondo cui il capoluogo toscano, in virtù della decisione del Comune, dal 1 aprile “sarà la città con l’imposta di soggiorno più alta d’Italia e tra le più care d’Europa”.
Le nuove tariffe, secondo quanto spiegano le associazioni, sono state annunciate dal Comune durante gli incontri con le categorie economiche: prevedono, fra l’altro, 3,50 euro per gli alberghi a 1 stella, 4,50 euro per i 2 stelle, 6 euro per i 3 stelle, 7 per i 4 stelle. Gli aumenti sono consentiti dall’articolo 787 della legge di bilancio, che dà facoltà ai
Comuni di procedere in base ai dati Istat sulle presenze turistiche, qualora esse superino di venti volte il numero dei
residenti.
“In un momento così delicato – lamentano le associazioni – in cui il turismo esce da 2 anni di restrizioni e con forti
perdite subite dal Covid, ma fortunatamente in una fase di crescita e stabilizzazione, si rischia di compromettere il delicato recupero di destinazioni, come Firenze, che stavano appena rialzando la testa, caricando di ulteriori costi i turisti e di burocrazia gli albergatori”.
“Per non gravare sui fiorentini abbiamo deciso di chiedere un contributo ai turisti che visitano la città”, replicano la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini e l’assessore al bilancio Giovanni Bettarini che aggiungono: “porteremo la delibera sull’imposta di soggiorno nella prossima giunta – hanno aggiunto Bettini e Bettarini – La nostra città sta facendo uno sforzo importante sullo sviluppo per le infrastrutture di mobilità e per quelle per il turismo ed un esempio è la Fortezza da Basso con i suoi spazi espositivi e Firenze Fiera. Noi non riteniamo giusto che solo i fiorentini vadano a sostenere lo sforzo che fa una città come la nostra, che ospita turisti in numero di oltre 20 volte maggiore quello degli abitanti, e per questo abbiamo valutato, dopo averne discusso da tempo anche con gli albergatori, l’incremento dell’imposta di soggiorno, che come ricordiamo è a totale carico dei turisti.
In questi quattro incontri con le categorie – concludono Bettini e Bettarini – abbiamo illustrato le nostre idee
sull’imposta di soggiorno anche alla luce del boom delle presenze turistiche della nostra città e ci siamo impegnati con loro a realizzare alcune misure a partire dalla lotta all’evasione fino alla stagionalità, che ci è stata proposta dagli albergatori stessi. Abbiamo concordato di favorire le presenze di carattere professionale e non prettamente turistiche
per 7 giorni anche se non consecutivi”. Su quest’ultimo punto è stato spiegato che il lavoratore che si recherà a Firenze per alcuni giorni durante la settimana (ad esempio 3 giorni al mese) non pagherà la tassa di soggiorno.
Le nuove tariffe, secondo quanto spiegano le associazioni, sono state annunciate dal Comune durante gli incontri con le categorie economiche: prevedono, fra l’altro, 3,50 euro per gli alberghi a 1 stella, 4,50 euro per i 2 stelle, 6 euro per i 3 stelle, 7 per i 4 stelle. Gli aumenti sono consentiti dall’articolo 787 della legge di bilancio, che dà facoltà ai
Comuni di procedere in base ai dati Istat sulle presenze turistiche, qualora esse superino di venti volte il numero dei
residenti.
“In un momento così delicato – lamentano le associazioni – in cui il turismo esce da 2 anni di restrizioni e con forti
perdite subite dal Covid, ma fortunatamente in una fase di crescita e stabilizzazione, si rischia di compromettere il delicato recupero di destinazioni, come Firenze, che stavano appena rialzando la testa, caricando di ulteriori costi i turisti e di burocrazia gli albergatori”.
“Per non gravare sui fiorentini abbiamo deciso di chiedere un contributo ai turisti che visitano la città”, replicano la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini e l’assessore al bilancio Giovanni Bettarini che aggiungono: “porteremo la delibera sull’imposta di soggiorno nella prossima giunta – hanno aggiunto Bettini e Bettarini – La nostra città sta facendo uno sforzo importante sullo sviluppo per le infrastrutture di mobilità e per quelle per il turismo ed un esempio è la Fortezza da Basso con i suoi spazi espositivi e Firenze Fiera. Noi non riteniamo giusto che solo i fiorentini vadano a sostenere lo sforzo che fa una città come la nostra, che ospita turisti in numero di oltre 20 volte maggiore quello degli abitanti, e per questo abbiamo valutato, dopo averne discusso da tempo anche con gli albergatori, l’incremento dell’imposta di soggiorno, che come ricordiamo è a totale carico dei turisti.
In questi quattro incontri con le categorie – concludono Bettini e Bettarini – abbiamo illustrato le nostre idee
sull’imposta di soggiorno anche alla luce del boom delle presenze turistiche della nostra città e ci siamo impegnati con loro a realizzare alcune misure a partire dalla lotta all’evasione fino alla stagionalità, che ci è stata proposta dagli albergatori stessi. Abbiamo concordato di favorire le presenze di carattere professionale e non prettamente turistiche
per 7 giorni anche se non consecutivi”. Su quest’ultimo punto è stato spiegato che il lavoratore che si recherà a Firenze per alcuni giorni durante la settimana (ad esempio 3 giorni al mese) non pagherà la tassa di soggiorno.