Il governo ha impugnato la legge toscana che riordina la materia delle concessioni demaniali marittime, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 24 luglio. Ne dà notizia la stessa Regione con il governatore Eugenio Giani e l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras che affermano: “Difenderemo la legge davanti alla Consulta, da parte del governo atto immotivato. Il governo – spiegano Giani e Marras – ha impugnato senza motivo la legge anche dopo le nostre controdeduzioni, ma difenderemo con forza il testo davanti alla Consulta. Un atto totalmente irresponsabile, frutto solo della contrapposizione politica, senza aver minimamente considerato nel merito il valore e il contributo proposti dalla Toscana. Non solo dunque – concludono – sono stati presi in giro i concessionari e tutti coloro che lavorano negli stabilimenti balneari, non solo si sono dovuti arrendere all’evidenza troppo tardi e approvare l’attuale Decreto legge che è un atto incompleto, contraddittorio e frettoloso, ma oggi si oppongono anche alle norme che potevano invece suggerire qualche soluzione più appropriata”.
Nei giorni scorsi si era riunito il tavolo regionale del demanio marittimo – presenti Marras, associazioni di categoria, balneari e Anci Toscana – nel corso del quale erano state presentate e condivise alcune proposte di modifica al decreto legge per riallineare perfettamente la legge dello Stato alla disciplina regionale.
“Nella riunione – aggiunge Marras – oltre ad illustrare le proposte di modifica al decreto legge le categorie hanno avanzato ulteriori proposte di modifica che abbiamo raccolto e che invieremo comunque a tutti i deputati e i senatori, un lavoro importante portato avanti da comuni e rappresentanti del mondo economico regionale. La legge regionale salvaguarda la concorrenza ed abbiamo sempre sostenuto che fosse un ottimo spunto anche per il governo per risolvere la vertenza con L’Unione Europea. Allo stesso tempo si propone anche come strumento per tutelare la piccola impresa e sostenere gli investimenti per migliorare la qualità dell’offerta turistica e riqualificare l’ambiente e gli spazi pubblici delle città e delle comunità costiere”.