Federalberghi: tassa soggiorno? a Firenze è un balletto

Bechi: non basta sobbarcare su spalle turisti onere di mantenere nostro patrimonio

"Legge speciale, contributo di scopo, tassa di soggiorno: a Firenze è ormai diventato un balletto, in cui tutti ambiscono a dire la loro. E facendo una grande confusione tra quelli che sono provvedimenti legati alla fiscalità generale e le misure legate invece ad una tassazione locale nell'ambito del federalismo fiscale. Ma noi non vorremmo trovarci di fronte a una sorta di ‘gratta e vinci' in cui si gratta su legge speciale e sotto la patina ci si trova scritto tassa di soggiorno". Sono le parole di Francesco Bechi, presidente di Aia Federalberghi Firenze, secondo cui "non è così che si può pensare di riqualificare Firenze. Servono progetti di maggiore respiro e che coinvolgano tutti, non solo gli albergatori che rappresentano solo una parte delle imprese all'interno della voce turismo- ha aggiunto – Noi non intendiamo chiamarci fuori dal confronto sul tema; siamo pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo che il sindaco Matteo Renzi convochi un tavolo di concertazione in cui si scoprano le carte. Ma se noi siamo pronti ad affrontare il tema, chiediamo che di questo sforzo sia protagonista la città intera e tutte le sue forze produttive. Con ‘Florens 2010' si è voluto rilanciare il valore della cultura come elemento di traino economico, adesso – ha concluso Bechi – speriamo che questo nuovo spirito si traduca in un lavoro concreto e che tutti si adoperino contribuendo al rilancio di una città che sulla cultura vive. Non basta limitarsi a sobbarcare sulle spalle dei turisti l'onere di mantenere il nostro patrimonio. Prima riorganizziamo la città, individuando obiettivi da raggiungere, poi studiamo le eventuali forme di contributo aggiuntivo da mettere in campo".

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