Firenze ospita la 2^ edizione di Florens 2012

Focus di questa edizione la cultura come strumento di rilancio economico

A Firenze dal 3 all’11 novembre è in programmala 2^ edizione di  ‘Florens 2012 – Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali’, organizzata dalla Fondazione Florens e dal suo presidente Giovanni Gentile. Il programma prevede: il Forum Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, 40 tra convegni e tavole rotonde; lectio magistralis; mostre; eventi e installazioni urbane; aperitivi culturali e appuntamenti musicali. Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico e coinvolgeranno l’intera città di Firenze, dai luoghi del sacro a quelli delle istituzioni civiche, dalle piazze ai musei. 
Titolo di questa edizione è ‘Cultura, qualità della vita’. Florens, infatti, si offre come piattaforma per unire le organizzazioni e i soggetti che condividono la visione che la crescita economica dovrà essere fondata sul rilancio della cultura. La manifestazione si focalizzerà sulla centralità della produzione culturale, esaminando il legame con il territorio, il valore delle tradizioni da reinterpretare e rinnovare nell’artigianato e nelle arti tutte, la necessità di rafforzare l’identità culturale, tutelando il paesaggio rurale e urbano, la creatività per la qualità sociale, ossia lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche per migliorare gli stili di vita.
Il pubblico potrà partecipare a tutte le attività della Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali anche attraverso Twitter con l’hashtag ufficiale #Florens2012, la pagina Facebook, il canale Youtube, il sito www.fondazioneflorens.it e attraverso l’attività dei 72 blogger selezionati dalla Fondazione Florens. L’ingresso agli eventi è gratuito. È consigliata la prenotazione al numero 055.2608949 oppure online sul sito riportato di seguito.
La Fondazione Florens è un soggetto no profit che si propone di attivare la conoscenza e lo sviluppo dell’economia nel settore dei beni culturali, ambientali, dell’industria creativa e di ricoprire un ruolo propulsivo nell’integrazione delle politiche culturali secondo nuove logiche, utili a rilanciare la crescita economica del paese anche in tempi di necessario rigore sul fronte dei conti pubblici. 

 

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