Fiva Pisa contro Bonisoli: su bancarelle conta legge non ciò che dice ministro

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“Non esultino troppo presto coloro che si attaccano speranzosi alle parole che il ministro Bonisoli ha espresso sul diniego al rientro delle bancarelle in piazza Duomo, considerandole come definitive su questa vicenda”. È la replica di Franco Palermo, presidente della Fiva Confcommercio di Pisa al ministro dei Beni culturali che ha detto ‘no’ a un ritorno delle bancarelle che vendono souvenir in piazza dei Miracoli.

“L’uomo dei Cinque Stelle – aggiunge in una nota – non eletto alle elezioni nel collegio di Milano 1 con appena il 13% dei consensi, ripescato come ministro nel nuovo governo, è la stessa persona che considera il Grande Fratello cultura, che vorrebbe abolire la storia dell’arte, cancellare le domeniche gratis ai musei, liquidare il dissenso del maestro Muti bollandolo come un anziano qualsiasi e che adesso si avventura sul terreno assai scivoloso delle bancarelle.
In uno stato di diritto – conclude Palermo – quello che conta è il rispetto della legge e non le parole di un ministro che oggi c’è e domani chissà: la responsabilità politica delle decisione è tutta dell’amministrazione comunale e della nuova Giunta insediata, a partire da quanto prevede il Piano del Commercio tutt’ora in vigore e le sentenze di Tar e Consiglio di Stato”.
Secondo Roberto Tarabusi, presidente della Commissione Duomo di Confcommercio: “Un ministro non può liquidare questa vicenda con tanta superficialità. Come operatori siamo alla canna del gas ed è aberrante l’idea di trascorrere un’altra estate in queste condizioni e senza alcuna soluzione in vista. Ci appelliamo alla Giunta, che in campagna elettorale ha avuto l’appoggio della nostra categoria, affinché acceleri al massimo il processo di soluzione di questa vicenda, prima che lo storico mercato del Duomo muoia definitivamente”.

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