Ammonta ad un massimo di 400 euro la cifra che alcune categorie di bus turistici sono costrette a versare per poter caricare e scaricare i visitatori stranieri a Firenze. Una somma cospicua, considerando che spesso il tempo reale trascorso dai pullman nelle strade del capoluogo si riduce a una manciata di ore.
I nuovi costi riservati ai bus turistici per l’ingresso in città sono entrati in vigore ll’1 marzo scorso. Sul sito di Sas (Servizi alla Strada) è possibile consultare il nuovo disciplinare relativo alla Ztl Autobus e scaricare l’apposito documento contenente le indicazioni sui contrassegni e le somme dovute. Le tipologie di contrassegno vanno dalla lettera G alla lettera T e si differenziano tra loro in base alle zone di transito dei mezzi. A ogni contrassegno corrispondono le rispettive tariffe, formulate non solo in relazione alla lunghezza del veicolo ma anche in base alle fasce di appartenenza dei motori.
Prendendo ad esempio il contrassegno G, che consente la circolazione nella Ztl ma non nel centro storico, si scopre che i mezzi superiori a 8 m ed Euro 0/1/2/3 debbono pagare al giorno all’amministrazione 400 euro per entrare a Firenze.
I prezzi non sembrano diminuire di molto neppure per i bus (sempre oltre 8 m) Euro 4 ed Euro 5, obbligati a versare rispettivamente 275 euro e 250 per sole 24 ore.
“Abbiamo bisogno di controllare l’inquinamento atmosferico e l’incidenza sul traffico cittadino, e di poter governare i flussi dei visitatori che arrivano a Firenze – spiega Cristina Giachi, Assessore Università e ricerca, Politiche giovanili, educazione Firenze – Poi c’è bisogno di razionalizzare gli accessi e di scoraggiare quei mezzi, soprattutto quelli superiore agli 8 m, che intralciano il traffico nel centro storico. Infine c’è bisogno di rendere più snella l’organizzazione del servizio di rilascio dei ticket. Per rispondere a questo insieme di bisogni si è prevista la delibera approvata il 10 settembre scorso , che offre una serie di criteri, oltre a prevedere tariffe ridotte per i mezzi meno inquinanti, per quelli che trasportano turisti che soggiornano in città e le scolaresche in gita durante la bassa stagione”.
Il comparto, ad ogni modo, sembra risentire della pressione economica e anche i consiglieri chiedono al Comune di rivedere il tutto. “Al solito, si disincentiva il turismo a Firenze: questi costi eccessivi ricadono infatti sui passeggeri dei mezzi e non danno ossigeno a un settore fondamentale per l’economia della nostra città”, tuona Alberto Locchi della Lista Galli.