Residenze d’epoca chiedono intervento ministro

Necessario un marchio unico e norme contro abusivismo

L'Associazione delle Dimore Storiche italiane (Adsi) lancia un appello a Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, affinché venga estesa a tutta l'Italia le legge regionale toscana che ha istituito la categoria ricettiva delle Residenze d'Epoca. A chiederlo Niccolò Rosselli Del Turco, presidente della Sezione Toscana. Per Dimore Storiche si intendono palazzi, ville e castelli privati, che per il loro particolare valore storico artistico lo Stato ha vincolato sotto il profilo architettonico. In Toscana sono 3500, un patrimonio enorme che gode di alcuni benefici fiscali e che da qualche anno si presenta sul mercato turistico, spesso con una semplice licenza di affittacamere. "Il merito della Legge 42, in particolare all'articolo 58 – ha spiegato Del Turco – è di aver razionalizzato questa offerta, dandole dignità di categoria ricettiva, con alcuni obblighi, tra cui un massimo di 25 posti letto, ma anche con il vantaggio di potersi promuovere in gruppo con il marchio Residenze d'Epoca". Da una grande operazione a livello nazionale trarrebbe beneficio anche la Toscana. Da qui l'appello al ministro. Avendo fatto da apripista, la Toscana ha intanto un problema collaterale, quello delle false Residenze d'Epoca.
Sul sito www.residenzedepocaditoscana.com sono elencate quelle autentiche associate Adsi. "Ma la legge – ha concluso Rosselli Del Turco – è facilmente aggirabile. Nessuno controlla e basta dunque una semplice dichiarazione per assicurarsi il marchio, anche se l'edificio è stato fatto ieri. È concorrenza illecita e una truffa per il cliente. Danneggia l'immagine della Toscana e mette a rischio lo sviluppo di un settore turistico di potenzialità eccezionale".

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