Il 70,6% degli altoatesini dice no al finanziamento pubblico delle aeroporto di Bolzano. È quanto ha decretato un referendum che ha visto contrapporsi sui fronti del sì e del no il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher assieme alle categorie economiche e del turismo e, dall’altro lato, ambientalisti e protezionisti, frange del partito del presidente e buona parte dei partiti d’opposizione.
“Rimango convinto – ha detto Kompatscher – che un aeroporto gestito dalla mano pubblica secondo regole ben precise sarebbe stata la soluzione migliore. Ma i cittadini hanno deciso diversamente ed è questa l’essenza della democrazia”.
Nonostante la sconfitta l’Associazione degli industriali continuerà a battersie perché l’Alto Adige ‘rimanga una terra aperta’. Dispiacere anche dall’associazione degli albergatori Hgv che in un rilancio dell’aeroporto bolzanino riponeva le speranze di un aumento delle presenze di turisti.
Ora la Provincia autonoma non investirà più nemmeno un euro nell’aeroporto del capoluogo, costato negli anni passati fior di milioni e poco appetito dai vettori, che ad uno ad uno hanno abbandonato la tradizionale rotta Bolzano-Roma ferma ormai da mesi.
La concessione dello scalo sarà messa all’asta e, se vi saranno interessati a livello europeo, potranno farsi avanti. Ma con un’avvertenza, ben sottolineata da Kompatscher: chiunque sarà a gestire lo scalo di Bolzano dovrà attenersi a tutte le norme, e segnatamente a quelle ambientali, che vigono nella Provincia autonoma.