A Trento la tassa di soggiorno si paga solo per 10 notti

Avrà un numero massimo di 10 notti consecutive la tassa di soggiorno in arrivo dall’1 maggio a Trento. È quanto prevede un emendamento depositato dal presidente della Provincia Ugo Rossi che modifica l’articolo 65.

“In provincia di Bolzano – fa notare Michele Dallapiccola, assessore al turismo – la tassa è applicata sine die. Noi abbiamo una situazione diversa e vogliamo introdurre un termine in base al numero di giorni di permanenza”.

Negli alberghi la media è di 5 giorni scarsi, mentre nell’extra-alberghiero è in genere molto più lunga. Questo significa che i turisti che faranno soggiorni lunghi avranno un vantaggio, perché oltre i 10 giorni non pagheranno più. Nella legge finanziaria la giunta ha previsto che l’imposta sia applicata con criteri di gradualità, da un minimo di 0,5 euro a un massimo di 2,5 euro per pernottamento, in relazione alla struttura ricettiva.

Il gettito stimato è di 7 milioni nel primo anno di applicazione e di 12 milioni annui a regime.
“Un modo per recuperare risorse ma anche – ha ricordato Rossi – per valorizzare la capacità attrattiva dei territori, ai quali sarà restituito il gettito”.
Contrari gli albergatori che temono che la nuova tassa posa diventare un freno per l’arrivo dei turisti.

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