Tassa soggiorno, a Trento nessun dietrofront

Michele Dallapiccola, assessore al Turismo della Provincia autonoma di Trento, ha confermato la decisione della Seconda Commissione del Consiglio provinciale sul via libera all’istituzione della tassa di soggiorno in città.

Dallapiccola ha spiegato che occorre finanziare la promozione turistica anche introducendo l’imposta di soggiorno alla luce di un evidente calo di risorse della Provincia. La tassa dovrebbe essere di 1 euro per i 3 stelle, 0,70 centesimi per gli esercizi inferiori e per tutto l’extralberghiero, e di 1,30 euro per i 4 stelle e superiori. Tra gli ‘esonerati’ i minori. 

Accolta, la richiesta degli imprenditori che la tassa di soggiorno rimanga nel territorio in cui avverrà il prelievo. La tassa andrà alla Provincia che ridistribuirà le risorse ai territori in funzione delle esigenze locali. L’utilizzo di questi fondi non sarà destinato a spese correnti, ma andrà a sostenere iniziative di interesse turistico che per il 10% dovranno però essere coperte dai territori.

Quanto alla possibilità che i territori modulino l’entità dell’imposta di soggiorno che potrà essere implementata a livello locale fino a 2,50 euro, questa proposta sarà demandata alla Comunità di valle per fare sintesi rispetto ai Comuni per mediare tra le amministrazioni se queste fossero in disaccordo. La norma prevede che il tributo possa variare da parte delle Comunità solo “sentito il parere” delle Apt. 

editore:

This website uses cookies.