I rifugi alpini non temono la crisi

Per Alimonta: camminare non costa e Dolomiti sono un luogo stupendo dove fermarsi

“Sono ottimista per la stagione estiva, i rifugi tengono e credo che saranno, proprio in tempi di crisi, sempre più frequentati: perché camminare non costa e le Dolomiti sono un luogo stupendo con molti rifugi dove fermarsi”. Ad affermarlo Ezio Alimonta, presidente ‘Associazione rifugi del Trentino’, durante la presentazione del ‘Manifesto dei rifugi’, organizzata dall'Accademia della Montagna con la Società alpinisti tridentini (Sat) e il Soccorso Alpino.
“I rifugi sono luoghi di presidio e di legame con il territorio – ha detto Iva Berasi, direttrice Accademia della Montagna – ma anche luogo di relazione e di costruzione dell'immaginario alpino”. Oggi in Trentino sono 150 i rifugi alpini, con un'offerta globale di 4.000 posti letto. “Il 36% di chi frequenta la montagna ha una laurea – ha chiarito Berasi – il 68% sono uomini, mentre le donne il 32%. Il 50% si trova nella fascia di età compresa tra i 26 e i 45 anni, mentre il 4,7% sono alpinisti”. “La prima forma di turismo nelle Dolomiti agli inizi del '900 è stato proprio il rifugio – ha spiegato Egidio Bonapace, presidente Accademia della Montagna – e fino alla fine degli anni ‘90 chi vi si recava erano per lo più alpinisti, poi c'è stato un cambiamento forte di pubblico che ha imposto ai gestori nuova organizzazione e innovazione”. 

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