“L'analisi dei dati sul movimento turistico a Perugia, condotta nei 10 giorni in cui si è svolta Eurochocolate 2012, conferma ciò che è ormai una certezza: le grandi manifestazioni svolgono un ruolo importante di attrattori nei confronti di numeri significativi di utenti, tanto da essere in grado, anche in anni difficili come quelli che stiamo vivendo, di fornire un po' di ossigeno alle imprese ricettive. Anche quest'anno, Eurochocolate è stata all'altezza delle aspettative”. È il risultato dell’analisi svolta da Federalberghi dell'Umbria – Confcommercio.
Per Perugia, coinvolta direttamente da Eurochocolate, il campione preso in esame è composto da imprese ricettive per un totale di 889 camere. Il primo weekend di Eurochocolate, a differenza di quanto avveniva negli anni passati, ha fatto registrare risultati migliori del secondo, penalizzato dal maltempo. Risultati superiori a quelli degli ultimi 5 anni. La media dei 10 giorni di Eurochocolate ha fatto registrare, per quanto riguarda l'occupazione media delle camere, un calo rispetto all'anno precedente (65,7% nel 2012 contro il 69,2% nel 2011), ma un risultato in linea con gli anni pre-crisi (l'occupazione media era al 65,6% nel 2008). Per comprendere il contributo della manifestazione è necessario confrontare questi dati con quelli relativi agli altri mesi dell'anno. Nel 2012, l'occupazione media dei primi 9 mesi dell'anno è stata del 42,3%,contro una media appena un po' più soddisfacente (44%) registrata nel 2011. Meno positivo il riscontro emerso dall'analisi per la redditività, che ha visto un calo del 15,9% nel ricavo medio per camera rispetto al dato 2011.
“È il segno – commenta Federalberghi – che la perdurante crisi sta generando tra gli albergatori un atteggiamento di sfiducia nelle capacità di attrazione del prodotto turistico disgiunto da una politica dei prezzi al ribasso. Questo sentimento deve essere contrastato con azioni di sostegno al settore dal punto di vista della promozione del brand Umbria, ma anche con interventi concreti che segnalino una inversione di tendenza sul fronte delle tasse e tariffe locali, che stanno mettendo in ginocchio un settore che può invece rivestire un ruolo strategico per l'economia regionale e per l'occupazione. Azioni di cui sollecitiamo l'attivazione da parte della Regione e degli enti locali”.