Dopo un'attenta opera di restauro paesaggistico, il Bosco di San Francesco ad Assisi è stato restituito al pubblico in tutta la sua bellezza. L'inaugurazione di sabato scorso ha preso parte anche Giancarlo Galan, ministro per i Beni e le Attività Culturali. Si tratta del più importante restauro paesaggistico finora affrontato dal Fai. "Qui si fa qualcosa che assomiglia a un miracolo – ha detto i Galan – cioè si ripristina e si ridà al paesaggio quella attenzione che meriterebbe". L'apertura del Bosco di San Francesco rappresenta un momento di orgoglio per il Fai, che aveva promesso di donare agli italiani 3 beni in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Dopo le riaperture del Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia e della cinquecentesca Villa dei Vescovi sui Colli Euganei, il Bosco di San Francesco è la 3^ proprietà aperta dal Fai nel 2011.
Dal punto di vista del restauro conservativo si è agito su più fronti: quello naturalistico, con la ripulitura del sottobosco, l'eliminazione delle piante morte o pericolanti e la messa a dimora di decine di alberi ad alto fusto, più di 200 nuove piante di olivo e circa 1.000 arbusti; quello sentieristico, con il ripristino di itinerari, la messa in sicurezza di parapetti e gradinate, la realizzazione del sentiero che dalla Piazza Superiore di San Francesco attraverso la Selva di San Francesco scende al Complesso di Santa Croce, per poi risalire la Valle del Tescio e ritornare lungo la sponda opposta del torrente verso il Mulino; e quello architettonico, con il recupero di molti edifici e ruderi presenti nel Bosco, tra cui la duecentesca Chiesa di Santa Croce, il Mulino, i resti del Convento benedettino, la Torre trecentesca.