Poggio Gramignano, riprendono scavi necropoli bambini con progetto internazionale

Grazie all’autorizzazione ufficiale del Mibact, potranno riprendere gli scavi archeologici alla necropoli dei bambini di Poggio Gramignano, a Lugnano in Teverina.    

Nell’area archeologica, infatti, era venuta alla luce una necropoli ricavata, nel quarto secolo dopo Cristo, in alcuni locali ormai in disuso di una villa di epoca romana.   
Durante i primi scavi vennero ritrovati i resti di circa 47 infanti deceduti a causa di una epidemia di malaria, come è risultato dall’esame osteologico e dai successivi esami genetici svolti dall’università di Tucson (Arizona) e condotti dal professor David Soren. Sarà proprio quest’ultimo a coordinare il progetto, dal costo di circa 88.500 euro.    

L’Università di Tucson ha intrapreso una nuova collaborazione con la Yale University Archeology Laboratory Malaria Project per portare avanti un progetto multidisciplinare di indagine sulle origini della malaria e i suoi effetti sulla dinamica delle popolazioni antiche.   
A rendere nota la nuova autorizzazione agli scavi da parte del ministero è il sindaco Gianluca Filiberti, secondo il quale “l’approvazione rappresenta una grande opportunità per Lugnano e per il suo sviluppo”.   

“Poggio Gramignano – continua il sindaco – può diventare un sito pilota per la sperimentazione e il consolidamento di nuove tecniche per lo studio dell’infezione del parassita della malaria negli individui antichi”. Già nel 2001 l’eco dei ritrovamenti aveva spinto a Lugnano le maggiori tv internazionali come la Bbc, la Zdf, Discovery Channel, oltre a Piero Angela con Super Quark, per documentare ciò che avevano prodotto gli studi delle Università di Roma, Manchester e Tucson.

editore:

This website uses cookies.