Brambilla conferma no a Giostra Quintana in Patrimonio Italia

Dopo le intercettazioni condannate per doping 10 persone impegnate nella manifestazione di Foligno

"È davvero una vergogna quanto emerge dagli atti dell'inchiesta relativa alla Giostra della Quintana di Foligno, resi noti dalla stampa. Una realtà squallida e censurabile che, ancora una volta, vede gli animali vittime di abusi e maltrattamenti che non vogliamo trovino più alcuno spazio in un grande Paese civile quale è l'Italia". Sono le parole di Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, che commenta così le intercettazioni pubblicate da alcuni quotidiani, relative al processo che si è celebrato nel capoluogo umbro.
"A quanti avevano criticato la mia decisione di non riconoscere alle manifestazioni popolari che vedono coinvolti animali, tra le quali la giostra della Quintana di Foligno, la possibilità di ottenere il riconoscimento di ‘Patrimonio d'Italia per la tradizione' – fa notare il ministro – consiglierei di leggere anche solo il riassunto delle intercettazioni telefoniche che hanno portato il Tribunale di Perugia a condannare per doping 10 tra veterinari, fantini e gestori di scuderie, impegnati nella Giostra.
Premesso che la responsabilità penale è personale – prosegue – la sentenza e le intercettazioni confermano che questo tipo di competizioni siano caratterizzate da un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli animali. È questa mentalità – prosegue – la causa principale e il filo conduttore non solo di questi illeciti ma dei molti incidenti che hanno funestato palii e giostre nel nostro Paese e sono costati la vita a decine di cavalli negli ultimi anni. Da tempo – conclude – denuncio l'inadeguatezza e l'anacronismo di certi eventi che evidentemente non possono avere i requisiti per essere dichiarati ‘Patrimonio d'Italia'. Altro che tradizione, è solo una vergogna".

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