Federalberghi/Confcommercio, Confindustria e Confesercenti continuano la propria battaglia contro l’introduzione della tassa di soggiorno. Nei giorni scorsi, infatti, a Perugia si è svolto un incontro tra un gruppo di imprenditori, accompagnati dai responsabili delle 3 organizzazioni, con Wladimiro Boccali, sindaco della città, Livia Mercati, assessore al bilancio. Durante l’incontro sono state consegnato 500 firme contro l'introduzione della tassa raccolte presso le strutture ricettive del Comune di Perugia. Scongiurata l'entrata in vigore per il 2012, adesso si pone il problema dell’introduzione per il prossimo anno. Un rischio che le associazioni non vogliono correre per non aggravare una situazione già di per se precaria. Da gennaio a luglio a Perugia, a una sostanziale stabilità del numero degli arrivi di turisti italiani e stranieri (0,64%) ha corrisposto un calo nel numero delle presenze turistiche ( -5,48% ), al quale ha contribuito in maniera decisiva il cedimento sul fronte degli stranieri ( -7,16% ).
“Alla riduzione dei fatturati – hanno sottolineato gli imprenditori – si è accompagnato un inasprimento della pressione fiscale anche in ambito locale, per effetto di tasse e tariffe che penalizzano le strutture ricettive anche rispetto ad altri comparti dell'economia. Imporre la tassa di soggiorno, in queste condizioni, avrebbe effetti devastanti, con la prevedibile fuga dei turisti verso comuni limitrofi esenti. La scelta di non imporre l'imposta potrebbe, al contrario, diventare una specificità caratterizzante l'offerta turistica Umbria, da spendere in fase di promozione”.