Umbria Jazz fa crescere il PIL dell’Umbria: 6,9 milioni nella regione

Umbria Jazz genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 unità di lavoro. Numeri che emergono dalla ricerca ‘Grandi eventi, trasformazioni territoriali e sviluppo economico: il caso di Umbria Jazz’ curata dall’Agenzia Umbria ricerche. Secondo la quale la strategia di investimento sui grandi eventi è quella che può essere vincente per una regione come l’Umbria, anche per le sue caratteristiche.
Dopo una riflessione generale sui grandi eventi, lo studio entra nel caso specifico di Umbria Jazz e proprio in occasione dei suoi 50 anni, dimostrando, con l’adozione di un modello previsionale sulla ormai prossima edizione 2023 del festival, “come le considerevoli ricadute economiche e sociali giustificano l’intervento del finanziamento pubblico”, ha commentato l’amministratore unico dell’Aur, Alessandro Campi.
Umbria Jazz – è emerso dallo studio – arriva a generare 25 milioni di euro di produzione, 9,8 milioni di euro di valore aggiunto, 11 milioni di euro di Pil, 173 unità di lavoro.
“Grazie ad Umbria Jazz – ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei – il brand Umbria ha cominciato ad essere riconoscibile all’estero a partire dagli anni ’70, lo dobbiamo alla felice intuizione di Carlo Pagnotta. L’opera, che come Giunta regionale stiamo portando avanti, è di legare i grandi eventi di cui la regione è ricca, così come le produzioni locali di eccellenza, anche quelle rappresentate dal settore industriale e manifatturiero, al logo ‘Umbria cuore verde d’Italia’, affinché tutte le realtà regionali diventino sempre più conosciute e riconoscibili a livello nazionale ed internazionale”.
Gli effetti strettamente economici prodotti da Umbria jazz sul sistema umbro, spiega la ricerca, derivano da due componenti di spesa, stimate per l’annualità 2023: da un lato quella sostenuta per l’organizzazione del festival (6,5 milioni di euro), opportunamente distinta tra la quota rivolta al territorio e indirizzata verso economie esterne, dall’altro la spesa dei visitatori (5,2 milioni di euro). Quanto, infine, all’effetto moltiplicatore dei contributi pubblici, si stima che ogni 100 euro di finanziamento (da Stato, Regione, Comuni di Perugia, Terni e Orvieto e dalle Camere di commercio) riescono ad attivare sul solo territorio regionale almeno 264 di pil e 218 euro di redditi, oltre che 606 euro di produzione a livello locale.

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