Itinerari, percorsi, connessioni. Questo è il tema della 12^ edizione di Plaisirs de Culture, la manifestazione organizzata in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, dal 14 al 22 settembre. In Valle d’Aosta tante storie si dipanano attraverso i borghi e i castelli, liberano la nostra immaginazione e ci immergono in un passato remoto o vicinissimo a noi. Merito anche dei numerosi restauri recentemente conclusi dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali, che permetteranno di apprezzare importanti tasselli di questo mosaico: dalle coloratissime lunette del Castello di Issogne fino alle volte e alle pareti del Chiostro di Sant’Orso.
La rassegna verrà inaugurata il 13 settembre, alle ore 18, al Castello di Introd, che ospiterà una serata a ritmo di walser, con i danzatori-acrobati del Teatro Tascabile di Bergamo e celebrerà, allo stesso tempo, l’atteso ingresso del maniero all’interno del patrimonio regionale. A seguire, visite guidate e concerto della poliedrica band toscana Fantomatik Orchestra.
Si annuncia un autunno di capolavori svelati, grazie alle campagne di restauro della Soprintendenza. A brillare, innanzitutto, i colori delle lunette del Castello di Issogne. A questo ciclo pittorico da sempre ammirato, e ora presentato nella sua luce migliore, sono dedicate una visita guidata – aggiunta al normale percorso di visita – e una conferenza presso la Biblioteca regionale, con gli storici dell’arte e i restauratori.
Ad Aosta l’Area Megalitica – un luogo dove immergersi fisicamente nel passato – ospita una conferenza didattica e una visita alla scoperta dei criteri che hanno guidato la progettazione dei restauri sulle stele dell’Età del Rame, tra nuove tecnologie e nuove idee conservative. Un altro gioiello del capoluogo, il Chiostro di Sant’Orso, presenta invece, con un incontro pubblico e una visita, l’intervento che ha recentemente interessato le pareti e le volte, restituendo un frammento prezioso del Medioevo cittadino. A pochi km di distanza, a Sarre, la Chiesa di Saint Maurice accoglie i visitatori per presentare un restauro che, dopo vent’anni, ha restituito gli intensi colori originari agli affreschi di Giacomino da Ivrea. I tecnici della Soprintendenza, inoltre, accompagneranno i visitatori “da una sponda all’altra”, attraverso i ponti in pietra di Vetan e di Chasten, protagonisti di un prezioso lavoro di recupero e ricerca. Porte aperte, infine, ai laboratori di restauro e ai depositi del patrimonio archeologico regionale con una visita guidata che racconta il “dietro le quinte” degli “investigatori del passato”.
La Valle d’Aosta è un’agorà dove si incontrano specialisti, ricercatori, docenti, esperti e narratori, al centro di varie conferenze. Ad Aosta la storica dell’arte Sandra Barberi e il biblista don Paolo Papone si alternano al microfono, in Biblioteca regionale, per raccontare i percorsi Apocalittici in Valle d’Aosta, ovvero la rappresentazione della fine del mondo. Sempre nel capoluogo si torna invece all’origine, con la conferenza sui miti e le storie di fondazione nelle Alpi Occidentali, partendo dal “caso” di Pont d’Ael, insieme a Luigi Silvano, docente di Filologia classica, all’autore teatrale Alberto Rizzuti e all’archeologa Stella Bertarione.
Spostandoci nella biblioteca di Sarre esploriamo la storia dei monaci di Cluny, anticamente presenti anche in Valle d’Aosta: non è un caso se Sarre è entrata a fare parte dei “Sites Clunisiens”, una fitta rete europea di siti che testimoniano questo passato. Sono invece le parole, ambasciatrici di un universo letterario e immaginifico immenso, le protagoniste della conferenza dedicata alla poetessa Eugenia Martinet, a Châtillon, curata dalla cantautrice Maura Susanna.
Dal 14 al 22 settembre la regione è pervasa da un fermento che apre le porte di castelli, chiese, miniere e cantieri archeologici. Ad esempio, si può scoprire la vita del minatore in montagna, nell’area di estrazione più alta d’Europa: si visita il museo delle miniere di Cogne, ricco di testimonianze che ripercorrono buona parte del Novecento, e si sale a bordo di un trenino per raggiungere il cuore della miniera, tra km di gallerie. Altri itinerari ci attendono al Forte di Bard, massiccia e imponente rocca, nonché set cinematografico per gli Avengers, dove si visitano i percorsi sotterranei, aprendo una riflessione sulle fortificazioni antiche e moderne. È una terra di passaggio anche il Gran San Bernardo, l’Alpis Pœnina dell’Antica Roma, alla frontiera con la Svizzera, dove con gli archeologi si decifrano le tracce di una storia millenaria, per poi sconfinare in terra elvetica e visitare il museo dell’Ospizio, l’antico monastero. Cambiando atmosfere, eccoci alla corte della Regina Margherita, nel suo fiabesco Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, animato da una ricostruzione scenografica che trasforma la visita in un viaggio nel tempo. Chi desidera intingere la penna nella storia, invece, può partecipare al workshop di scrittura creativa ispirato alla Via Francigena e ai pellegrini, a Issogne, un laboratorio arricchito da una visita al celebre castello locale. Al Castello Gamba di Châtillon il protagonista è il parco: si pratica lo yoga nella natura, si racconta Calvino in un evento multisensoriale, si ascoltano parole e note d’arpa sotto una gigantesca sequoia. Tante anche le esperienze per i bambini: si costruiscono cornailles (mucche stilizzate) nel bosco di Lavesé, e picchi di legno al Mav di Fénis, si ascoltano le leggende degli alpinisti che hanno scalato le montagne valdostane, si imparano i principi dell’elettricità alla Maison De Mosse di Runaz, ad Avise, si scopre la Via delle Gallie in miniatura nel Museo Archeologico Regionale.
Per il calendario completo e maggiori informazioni: https://valledaostaheritage.com/events/plaisirs-culture-2024