Turismo estivo penalizzato a causa di maltempo e crisi congiunturale. Alcune valli sono riuscite a trovare una loro nicchia di clientela, alla ricerca di soluzioni molto sofisticate e dispendiose o, al contrario, molto spartane ed economiche. L’offerta rivolta al ceto medio ha sofferto di più, in funzione della ridotta capacità di spesa delle famiglie. “La situazione non è rosea, ma neppure drammatica – afferma Aurelio Marguerettaz, assessore regionale al turismo – e dobbiamo capire cosa è andato bene e cosa invece non ha funzionato: ad esempio, hanno avuto un discreto successo il cosiddetto turismo ambientale, con buone presenze negli agriturismi e nei rifugi, e il turismo culturale”. Ad averne maggiormente beneficiato sono state la valle del Gran San Bernardo e la Bassa Valle d’Aosta, dove si sono concentrati turisti alla ricerca di vacanze a contatto con la natura e low cost. Al contrario, hanno confermato la preferenza per Cervinia e Courmayeur gli appassionati di sport e di un’offerta d’elite. “Dobbiamo solo saper sviluppare – precisa l’assessore – il potenziale che già abbiamo: valorizzare il nostro patrimonio naturale e rurale, migliorare la qualità delle strutture ricettive, migliorare la qualità dei nostri prodotti. Per il futuro l’obiettivo è cercare di combattere la frammentarietà dell’offerta”.