Catullo Spa, ecco il Piano Industriale 2012-2022

Obiettivo difendere catchment aerea scali da fughe verso aeroporti limitrofi o concorrenti

Nei giorni scorsi Paolo Arena e Carmine Bassetti, presidente e dg della Catullo SpA, hanno presentato le linee guida del Piano Industriale della società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia indicando il programma di rilancio dei 2 aeroporti per i prossimi 10 anni.  
La strategia della società passa dal riposizionamento nel mercato e da una forte focalizzazione sulla gestione aeroportuale, con l'obiettivo di difendere la catchment aerea degli scali dalle fughe di traffico verso aeroporti limitrofi o concorrenti.
“La strategia di sviluppo – spiega un comunicato – è partita da un’analisi della situazione attuale e da una verifica con i migliori benchmark del mercato. Sul fronte del traffico passeggeri, se il 57% del traffico in Italia è gestito da 3 grandi sistemi aeroportuali, emerge  il ruolo degli aeroporti regionali di collegamento tra luoghi, merci e persone. Le analisi evidenziano come gli aeroporti regionali, compreso Verona, abbiano aumentato dal 2000 al 2011 la quota di traffico passeggeri internazionale gestito, assolvendo il compito di connettere regioni anche secondarie”.
Sul fronte dei collegamenti internazionali l'aeroporto di Verona ha registrato l'introduzione di 6 nuove internazionali: Cracovia, Poznan, Bucarest, Mosca, Zurigo, Manchester e la sostituzione 2 destinazioni – Londra e Dublino – già servite da Ryanair prima della smobilitazione dallo scalo veneto.
“Con l’arrivo di Ryanair – continua il comunicato – le rotte nazionali avevano subito un vertiginoso crollo, con la riduzione di 4.189 movimenti (-22%) in un anno. Il vettore irlandese aveva spinto fuori dal mercato vettori tradizionali e scoraggiato l’arrivo di nuovi. Dopo l’uscita di Ryanair, 23 frequenze settimanali sono state già recuperate e sono operative nell’attuale stagione invernale, ulteriori 10 saranno operative dalla stagione estiva. Con la stagione estiva saranno quindi 33 su 37 le rotte recuperate: l’impatto paventato sul traffico e sull’indotto può dirsi decisamente mitigato”.
Per la società è fondamentale la concessione quarantennale dello scalo lombardo, non ancora rilasciata dal Governo, per consentire il coinvolgimento di un partner industriale, che potrebbe fare ingresso nella compagine sociale di Brescia Montichiari, attraverso una gara ad evidenza europea.
“Abbiamo circoscritto le problematiche e individuato il percorso di crescita – ha commentato Paolo Arena, presidente della Catullo SpA – Alcuni grossi nodi, che ci avrebbero continuato a paralizzare, sono stati sciolti, liberando il conto economico da pesi consistenti. Siamo consapevoli che stiamo riprogrammando gli aeroporti secondo un nuovo approccio improntato ad una gestione aziendale che punta a risultati progressivi, solidi, meno eclatanti ma non effimeri. Stiamo chiedendo a tutti sforzi considerevoli, anche nell’accettare e attuare il cambiamento. Il percorso di rilancio, condiviso con i soci è tracciato, è chiaro ed è già in fase attuativa”.
“Eravamo un’azienda sovradimensionata per il traffico gestito. L’avvio della ristrutturazione aziendale e la risoluzione dei contratti tossici erano l’unica via, per quanto dolorosa, per ritornare ad essere un’azienda sana, pronta a crescere – ha concluso Carmine Bassetti, direttore generale della Catullo SpA – Riposizionati gli aeroporti sul mercato e operato il cambiamento di rotta, ora possiamo concentrare tutte le energie sullo sviluppo degli aeroporti”. 

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