Accademia Venezia raddoppia grazie ad accordo con Samsung

Finalmente usciranno dai depositi le pale d’altare di Pietro da Cortona e Luca Giordano, i teleri narrativi di Sebastiano Ricci e Gianbattista Pittoni e i grandi capolavori di Francesco Hayez.
È quanto prevede l’accordo tra le gallerie dell’Accademia di Venezia, Samsung Italia e la Fondazione Venetian Heritage Onlus, che trasformerà il museo veneziano nel museo d’arte antica ‘più proiettato nel futuro d’Italia’.  

Samsung ha investito 600 mila euro e a fine aprile, in concomitanza con l’Expo e la Biennale delle Arti visive, permetteranno l’apertura di 5 nuove sale nelle Grandi Gallerie al piano terra dell’Accademia portando da 300 a 500 il numero delle opere esposte.

Al primo piano rimarranno i dipinti dal Trecento al Cinquecento, mentre i nuovi spazi ospiteranno la pittura del Seicento, da Fetti a Strozzi, del Settecento internazionale, tra Gianbattista Tiepolo e Rosalba Carriera, fino ai grandi Accademici come Pietro Longhi e una sezione nella gipsoteca dedicata ad Antonio Canova.    

Inoltre, il museo sarà dotato di una classe interattiva per le scuole, con 2 lavagne digitali e 25 dispositivi mobili, più un’applicazione con la quale scaricare contenuti interattivi e targettizzati.
Con le nuove aperture l’attuale superficie espositiva delle Gallerie si estende così da 5 a 10 mila mq, mentre si stima che gli ingressi saliranno a 900 mila l’anno. Sarà inoltre possibile ospitare mostre temporanee d’arte moderna e contemporanea con 2 primi appuntamenti dedicati a Willem De Kooning e Aldo Manuzio.     

“Un intervento – commenta Dario Franceschini, ministro dei beni Culturali e del Turismo – che parte ben prima dell’introduzione dell’art bonus e quindi, se possibile, ancor più meritevole e che spero sia di riferimento anche per altre aziende che vogliano contribuire a salvaguardare il nostro patrimonio”.    

“Ora – conclude Giovanna Damiani, soprintendente per il patrimonio storico artistico e per il Polo museale di Venezia – partiamo con queste 5 sale. Da qui ad aprile speriamo maturino i tempi per intervenire anche sulle altre 6 che rimangono”. 

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