É ancora in discussione l’apertura a Venezia di un Museo Islamico. Dell'ipotesi di realizzazione ne ha parlato Enrico Letta, presidente del consiglio a Doha, in Qatar, annunciando che è stato preso l'impegno di valutare questa opportunità.
A portare avanti il progetto è Giorgio Orsoni, sindaco del comune lagunare. "Il museo islamico – ha spiegato Orsoni – si inserisce in quella politica che l'amministrazione comunale persegue da sempre: portare le grandi istituzioni culturali di caratura internazionale a Venezia".
Non sono mancate le polemiche da parte del Carroccio. Luca Zaia, presidente della Regione, si è chiesto se con tutti i problemi che ha l'Italia "si possa anche solo lontanamente pensare di mettere soldi in un nuovo inutile museo quando abbiamo l'intero settore dei beni culturali, e l'intera Venezia, a rischio”.
Orsoni si è detto meravigliato dal fatto che Zaia non abbia compreso l'importanza di un progetto “a costo zero per Venezia e il Paese visto che sarebbe finanziato dagli arabi”.
Intanto a lavorare sul progetto c'è un apposito comitato e, come ipotetica sede, si guarda al palazzo della Pescheria, a Rialto. L'idea di Orsoni non guarderebbe solo a una sede museale ma alla definizione di un vero e proprio centro dedicato allo studio e ai rapporti con il mondo islamico. In questa dimensione rientra anche il carteggio tra Venezia e il metropolita della chiesa ortodossa. L'ipotesi è dare vita a un centro a Mestre. A Venezia, poi, è già attiva, in Piazza San Marco, una sede del Consiglio d'Europa e di casa sono le riunioni dell'Aspen Institute. Per non parlare, poi, dello stretto legame con altre realtà sociali e religiose, come la comunità israelitica.