Per far fronte all’attuale crisi economica, le aziende termo-alberghiere del bacino euganeo hanno richiesto la sottoscrizione di un accordo ponte con le organizzazioni sindacali per consentire il traghettamento al di fuori della congiuntura attraverso un riavvicinamento delle normative e degli elementi economici del C.I.T. ai contenuti del Ccnl. “Dai primi giorni del mese di maggio – spiega Giuseppe Albertin, presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto – sono iniziati gli incontri con i sindacati e sin da allora, manifestando la gravità della situazione, avevamo comunicato che in mancanza del raggiungimento di un rapido accordo l’unica soluzione sarebbe stata la disdetta del contratto territoriale di lavoro. A seguito di una serie di incontri/confronti il giorno 22 luglio si era convenuto un testo di possibile accordo ma i sindacati si sono riservati incomprensibilmente un tempo di oltre un mese per la consultazione della base, adducendo futili motivazioni legate a presunti periodi di ferie dei rappresentanti sindacali e di fatto negando e trascurando le ragioni di urgenza di tale accordo. Davanti a questa poca sensibilità rispetto alla difficile situazione contingente, non abbiamo quindi avuto alternative che dare la disdetta al Contratto Integrativo Territoriale. Ci preoccupa molto l’atteggiamento del Sindacato Locale – afferma Albertin – che non vuole comprendere che i nostri obiettivi sono quelli di recuperare competitività in termini aziendali anche per non ridurre il numero dei nostri collaboratori e non certo quelli di scalfire i sacrosanti diritti dei lavoratori. Paradossalmente invece, veniamo noi tacciati di comportamento irresponsabile, in un recente volantino sindacale che nella sua sconsideratezza riporta erroneamente la convocazione della loro assemblea dei lavoratori per il giorno di giovedì 10 ottobre, invece che per il 10 settembre”.