Confturismo Veneto, per bocca del suo presidente Marco Michielli, esprime dubbi sull’idea del ministro al Turismo Vittoria Brambilla di aprire nuovi casinò negli alberghi a 5 stelle per contrastare la crisi. L’Associazione definisce quantomeno bizzarra la scelta di farne un decreto d’urgenza. “Al di là di questo, sappiamo che in Italia i casinò sono pochi, solo 4 – spiega Michielli – e che spesso assistiamo all’esodo dei giocatori dal Veneto e da altre regioni verso l’ex Yugoslavia, Croazia in testa; ci chiediamo perché non aprirne di nuovi, certo, ma in strutture fatte apposta. Riteniamo infatti che i casinò debbano essere stra-blindati, perché siamo freschi di memoria legata alle ‘gesta’ della banda Maniero e ai vari tentativi della criminalità di riciclarvi denaro sporco. I casinò vanno gestiti da chi sa farlo, ne ha le competenze ed è in grado, perché ne ha gli strumenti, di resistere alle pressioni della malavita organizzata. Non certo, o almeno difficilmente, da chi finora ha gestito l’ospitalità e potrebbe facilmente trovarsi in difficoltà di fronte a determinate situazioni”. Inoltre, Federalberghi Veneto ricorda che nella regione gli alberghi a 5 stelle sono 40 e non sono certo mega-strutture da mille camere adatte per accogliere i casinò.