“Ho un debito con Venezia e lo voglio pagare”. Ad affermarlo Philippe Starck, designer francese pronto a dare il proprio contributo per trasformare Venezia da “prostituta del turismo a luogo tecnologicamente avanzato”.
“Odio i turisti, penso che il turismo sia stupido e una forma di prostituzione – afferma – ma pensare ad un numero chiuso non è etico, non è la soluzione giusta. E poi diventerebbe un luogo solo per ricchi”.
Dopo aver inventato 15 anni fa il marchio con il simbolo del leone che la città aveva adottato per garantirsi una copyright d’immagine, ora Stark torna a lanciare l’idea di ridisegnare la mission della città. A partire dalla cancellazione delle grandi navi da Venezia. “Sono una cosa stupida – afferma – non dovrebbero esserci perché non portano soldi qui”.
Dunque bisogna immaginare delle soluzioni alternative, rispettose del passato ma con una marcia decisa verso il futuro.
“Per farla diventare il cervello d’Europa – ripete più volte – serve avere più testa, più intelligenza – continua fiducioso – e parlando con molte persone sento che questo mutamento sta già arrivando”. Starck torna poi a lanciare l’idea di utilizzare parte dell’Arsenale “per invitarvi tutte le ‘teste’ creative del mondo e sfornare una produzione culturale e di pensiero che esca dalla città per diventare veramente patrimonio del mondo. Una economia dell’intelligenza – conclude – deve sostituire a Venezia quella della stupidità, della prostituzione, del turismo e della mercificazione”.