Sono in aumentano i flussi turistici in Veneto ma diminuisce la capacità di spesa, soprattutto degli italiani. In calo anche l’occupazione nell’hotellerie, nel retail ‘abbigliamento’ nello shopping turistico, specialmente nelle province di Venezia e Vicenza. È quanto mostra l’indagine sull’andamento della stagione estiva fino alla fine di luglio di Confcommercio Veneto, presentata insieme a Confturismo Veneto.
La nota più negativa arriva dalla Riviera del Brenta, dove, spiega Confocommercio, le misure legate alla ZTL (per i pullman) e le conseguenze del tornado dell’8 luglio sembrano aver compromesso la stagione: in luglio, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, gli hotel hanno registrato un -7,61%, i ristoranti -19,12%, i negozi di abbigliamento -32,04%, quelli legati a sport e tempo libero -33,04%. Le previsioni per agosto, sempre riguardo i flussi di clientela, non sono incoraggianti: -50,25% negli hotel, -14,54% nei ristoranti, -14,53% nell’abbigliamento, -7,75% nello sport e tempo libero.
Per quanto riguarda il resto della provincia e della regione, se luglio in generale ha visto aumentare arrivi e presenze, i ricavi delle imprese, invece, languano.
Vicenza e Venezia sono le provincie in cui i flussi di clientela complessivi di luglio sono diminuiti in modo più significativo, ma soltanto per il retail. Per quanto riguarda la capacità di spesa, sono negative le situazioni di Venezia per gli italiani e di Verona per gli stranieri. Sul livello dei prezzi, a Venezia si registra un -1,67% sui prezzi di hotel e ristoranti rispetto al luglio scorso.