Venezia, Comune invia a Unesco lista cose fatte per allontanare spettro black list

Attenzione all’ambiente, alla sicurezza, alla residenzialità ma anche i primi tentativi per regolare i flussi turistici. La città di Venezia ha inviato una nuova lista di ‘cose fatte’ all’Unesco per non entrare nella paventata blacklist. L’ha presentata il sindaco Luigi Brugnaro, che ha ripercorso i punti segnati a favore di Venezia. Tra questi gli autobus in servizio al Lido, che dal 2020 funzioneranno solo a propulsione elettrica, mentre i vaporetti andranno tutti a bio-disel. Per la sicurezza, è stato aumentato il numero degli agenti della polizia locale, con una nuova sala controllo, introdotto il nuovo regolamento di polizia urbana con i Daspo urbani e l’attenzione al decoro e mantenuto l’ospedale Civile in classe ‘uno’. Per la residenzialità sono state recuperate e restaurate tutte le case di proprietà del Comune che stanno andando a bando, favorendo giovani coppie con bambini. Ma anche è stata anche ridisegnata la mappa dei posti barca e del parcheggio comunale con spazi sicuri per le biciclette. Sul fronte del turismo, sono stati sperimentati i ‘tornelli’, redistribuiti gli accessi in città, e implementato un sistema di informazioni per evitare ‘assalti’ nei giorni già caldi dell’anno. Quindi l’introduzione del ‘contributo di accesso’ – non ancora entrata in funzione – per evitare il turismo mordi e fuggi, il controllo degli affitti turistici, e il blocco triennale delle licenze takeaway. “Se Venezia finisce nella blacklist dell’Unesco, e spero non accada, la colpa è solo del ministro Toninelli che sulle Grandi navi da crociera ha ascoltato certe associazioni ma non la città, mancandole di rispetto”, ha detto il sindaco Brugnaro.

Per il primo cittadino la soluzione valida per spostare le grandi navi dal bacino San Marco e il canale della Giudecca resta quella fatta propria dal Comitatone nel 2017 (e apprezzata dall’Unesco), con il nuovo porto a Marghera da raggiungere attraverso la bocca di porto del Lido e il canale dei Petroli), e in subordine per le navi di minor stazza l’attuale Marittima, attraverso l’adeguamento del canale Vittorio Emanuele. A questo si aggiunge la possibilità di far percorrere le navi con propulsione elettrica eliminando, in laguna, i fumi.
“Il rischio ‘zero’ – ha aggiunto – non esiste, quello che c’è va controllato e gestito. Non si può vivere di soli no”, ha proseguito Brugnaro, annunciando di aver chiesto all’Unesco “di intervenire su Toninelli.

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