“La sperimentazione del ticket per l’accesso a Venezia è un fallimento, anche se si parla già di renderlo permanente, raddoppiando a 10 euro. In realtà, non ha ridotto il turismo mordi e fuggi – più di 1,5 milioni le persone hanno visitato la città nel periodo di sperimentazione – né alleviato le condizioni di vita dei residenti. Il ticket si è rilevato solo un banale modo di fare cassa – circa 2,2 milioni di euro pagati da poco meno di 440.000 turisti (a bilancio erano previsti 700mila euro) in 29 giorni di sperimentazione, con una media di oltre 15mila paganti al giorno.
Crediamo sia opportuno non rinnovare questa misura adottata lo scorso settembre dal Consiglio comunale di Venezia e chiediamo alla Presidente del Consiglio e ai ministri competenti di applicare l’art. 138 del d.lgs. n. 267 del 2000 (TUOEL, Testo Unico per gli Enti locali), in base al quale il Governo, a tutela dell’unità dell’ordinamento, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, ha facoltà, in qualunque tempo, di annullare, d’ufficio o su denunzia, sentito il Consiglio di Stato, gli atti degli enti locali viziati da illegittimità. Venezia non è un luna park, e un ticket per entrare non è la ricetta giusta per salvaguardare il suo fragile ecosistema e i suoi immensi beni culturali e artistici”. Così la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella che ha presentato una interrogazione alla presidente del Consiglio e ai ministri degli Affari Regionali e dell’Interno.