Artigiani veneziani contro i “cartelli gialli”

“Danneggia il turismo in certe zone della città”

Gli artigiani veneziani puntano il dito contro “quei cartelli gialli in alluminio che riportano le indicazioni verso i punti nevralgici della città (San Marco, Rialto, ferrovia, piazzale Roma), discriminando altre direttrici”. “I cartelli a freccia gialla, in particolare, sono fuorvianti perché non indicano i percorsi più brevi per arrivare in un luogo – spiega Angelo Dalla Venezia – ma privilegiano alcune direttrici determinando il graduale affossamento della fragile economia di zone come San Stin e Sant’Agostin, nel sestiere di Santa Croce”. In queste zone, infatti, ancora abitate da veneziani autoctoni, dove i negozi di maschere non hanno ancora sostituito i fruttivendoli, finisce per passare soltanto chi, abitando nei dintorni, conosce già corsi, o qualche raro turista di qualità. Tra i cartelli ritenuti mentitori, anche quello nella fondamenta di San Simeone Piccolo, che cattura il flusso turistico ferroviario d’arrivo. La proposta di Confartigianato è quindi di apporre “una chiara indicazione all’angolo del ponte degli scalzi, sul lato stazione, con indicati alcuni punti di primario interesse monumentale, affinché il visitatore possa liberamente scegliere”. In alternativa, visto che la segnaletica gialla si presta a essere manipolata, “far togliere tutti i cartelli gialli, lasciando spazio ai soli ‘nizioletti”, sui quali è vergata la toponomastica originaria veneziana, dipinta in bianco e nero sui muri delle case e autorizzata dal Comune.

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