La Riviera del Brenta, grazie alle sue ville, è la più ‘internazionale’ delle vie d’acqua del Veneto. Il turismo fluviale è una forma di vacanza ancora poco sviluppata in Italia ma una realtà consolidata ormai da anni in Francia, Olanda, Gran Bretagna e Irlanda. In Veneto a scommettere sulle potenzialità del settore, con pacchetti specifici e visite programmate, sono soprattutto tre realtà: Venezia, Treviso e la Riviera del Brenta. La filosofia del diportismo fluviale strizza l’occhio ad altri prodotti di richiamo per il visitatore, come la pesca sportiva, il birdwatching, il cicloturismo, l’ipoturismo e l’enogastronomia. In Polesine, sono aumentati nelle ultime stagioni gli sforzi di operatori privati e pubblici per valorizzare la fruizione delle vie navigabili, a partire dalla realizzazione di nuovi attracchi fluviali e banchine turistiche. La nuova frontiera veneta del turismo fluviale è rappresentata però dal territorio del Veneto orientale: dalla Serenissima in poi la rete di vie navigabili è stata via via potenziata e oggi la Litoranea Veneta collega il Delta del Po al Golfo di Trieste passando proprio per il territorio del Veneto orientale. Si tratta di tracciati che seguono il corso lento di Tagliamento, Lemene, Livenza, Piave e Sile, fiumi che formano una importantissima ‘rete’ per gran parte navigabile. Grazie a queste diramazioni si possono raggiungere località di interesse storico ed ambientale uniche per la loro particolarità.