Primi segnali positivi per Air France: nel secondo trimestre 2013 ha registrato per la prima volta dopo cinque anni un utile operativo di 79 milioni di euro, mentre le perdite sono scese da 897 a 163 milioni. Ma, nonostante i dati incoraggianti, la compagnia ha annunciato un ulteriore taglio dei posti di lavoro: a rischio licenziamento sono 2.500-3.000 dipendenti. Il piano di ristrutturazione del vettore, dal nome "Transform 2015", ha già mietuto una buona fetta di forza lavorativa: 5600 posti sono già stati eliminati, portando ad una diminuzione della forza-lavoro da 106.300 a 100.700 persone. I vertici di Air France-Klm hanno tenuto comunque a precisare che i dipendenti non saranno lasciati senza stipendio, in quanto verranno promosse uscite incentivate e si ricorrerà all'impiego del part-time per ammortizzare le perdite.
Ma non va bene neanche alle compagnie d'oltreoceano. Il vettore aereo brasiliano Tam Airlines ha annunciato l'apertura di un tavolo con i sindacati perché intende tagliare circa mille posti di lavoro tra piloti e assistenti di volo. Tra le motivazioni addotte, l'aumento dei prezzi del carburante e l'eccessiva debolezza della moneta nazionale, il real, nei confronti del dollaro americano.