venerdì, 22 Novembre 2024

Palermo, una realtà turistica con segno positivo

L’assessore Giambrone sconfessa i dati particolarmente pessimistici diffusi nei giorni scorsi

"Di ufficiale non c'è nulla anche se i primi dati ufficiosi, ma significativi, sull'andamento del turismo a Palermo nel primo semestre 2013 indicano un sostanziale mantenimento degli arrivi così come delle presenze con qualche punta d'incremento in determinati mesi, come giugno". Parola di Francesco Giambrone, assessore alla Cultura del Comune di Palermo, che di fatto smentisce dichiarazioni non documentate su un ipotetico calo di arrivi e presenze turistiche in città.
"I nostri dati sono confortati dalle associazioni albergatori. Federalberghi Palermo conferma un incremento di presenze del 4,8% nei primi sei mesi dell'anno – sottolinea Giambrone – e comunque questi dati vanno letti alla luce dell'evidente e forte crisi economica e dunque risultano confortanti. Una visione complessiva e più puntuale si potrà avere verso la fine di ottobre, tenendo conto anche dei risultati di settembre e ottobre, da qualche anno mesi determinanti per la città dal punto di vista turistico".
Certo i problemi della città sono tanti e attualmente l'amministrazione comunale dialoga con le associazioni di categoria per migliorare gli standard ricettivi, di ospitalità ed accoglienza mentre, pur priva di risorse economiche-finanziarie, ha varato un programma di intrattenimento culturale spartano ma di altissima qualità in tre musei per i mesi di agosto e settembre.
Ovviamente quello dei rifiuti resta, almeno ancora per ora, l'annoso problema che affligge gran parte della Sicilia ma su Palermo l'amministrazione ha ereditato una situazione fallimentare e nel pieno dell'estate ha dovuto rifondare l'azienda per il ritiro dei rifiuti. Certo la città non è pulita ma sicuramente è meno sporca e c'è un impegno complessivo a recuperare, nel giro di poche settimane, un decennio di sprechi e inefficienze con l'evidente interesse di fidelizzare l'ospite e di restituire al cittadino quello standard minimo di qualità della vita a cui ha diritto. Un obiettivo che non può essere solamente delegato ma a cui tutti devono concorrere.

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