L'appello di Michelangelo Trebastoni, vice presidente nazionale di Unionturismo nonché dirigente responsabile del Servizio regionale turistico di Piazza Armerina, sul problema del mancato rilancio e valorizzazione della Villa del Casale di Piazza Armerina, non è rimasto inascoltato.
Maurizio Quagliuolo, segretario generale Herity International, informa che per la Villa del Casale, da tempo, "è stato fatto presente alla Regione Sicilia (senza riscontro) che per una puntuale verifica di condizioni ed opportunità si sarebbe potuta applicare la certificazione internazionale Herity, peraltro indicata dall'Unesco. Oltretutto – aggiunge Quagliuolo – trattandosi di Organismo Internazionale non governativo e non-profit, il costo sarebbe stato irrisorio, prevedendo semplicemente il rimborso delle spese relative".
Ma Quagliuolo non è l'unico a far proprio l'appello. Anche Marianna D'Ovidio dice la sua e lancia un'interessante proposta. "Il valore della Villa del Casale è assolutamente indiscusso: la Villa ci racconta attraverso centinaia e centinaia di tesserine la complessità di una civiltà che ha cambiato la storia. Ma, attualmente, ha una collocazione ancillare in termini di ricadute economiche sugli operatori turistici del luogo. Per questo motivo, suggerisco di creare o di rilanciare – se già esiste – un consorzio armerino fatto di imprenditori, ristoratori, operatori turistici in genere, al fine di ottenere incisività sugli enti, massa critica verso chi ha potere decisionale e soprattutto cercare dei TO intenzionati a realizzare pacchetti turistici che prevedano la residenzialità e il pernottamento a Piazza Armerina. Quindi, porre Piazza Armerina al centro e sede di una serie di percorsi culturali che consentano di visitare il territorio intorno. La sinergia imprenditoriale – conclude D'Ovidio . credo possa essere un possibile elemento per superare molte difficoltà e mettere il territorio in condizione di promuovere se stesso e tutte le sue potenzialità".
