Non bastassero tutte le altre spese, tra tasse e commissioni, da un paio di anni le agenzie italiane si trovano a dover affrontare un ennesimo aggravio di costi. Stiamo parlando delle spese per contattare le compagnie aeree. “Inizialmente – sottolinea Daniele dell’agenzia palermitana Mediviaggi – erano solo le low cost che avevano un call center a pagamento. In primis Ryanair che neanche da quando ha aperto al trade ha cambiato abitudine. Ma da qualche tempo anche i vettori Iata, tra cui Delta, Air France e la stessa Alitalia, si sono dotati di numeri a pagamento con tariffe da capogiro e costi sia alla scatto alla risposta sia al minuto, trasformando le chiamate degli adv in un business non indifferente. Si salvano solo la maggior parte delle compagnie aeree degli Emirati Arabi, mentre anche i vettori navali, vedi Tirrenia e Siremar, tranne Grandi Navi Veloci, si sono lasciati influenzare da questa pessima abitudine. La cosa più fastidiosa – aggiunge – è che spesso siamo costretti a chiamare le compagnie aeree per gestire problematiche che sono loro stessi a creare, e tra l’altro, molti numeri iniziano con il 199 o l’899 che spesso vengono inibiti da alcune compagnie telefoniche. Il comparto aereo, dunque, continua a imporre le proprie regole, prima abbassando e poi azzerando le commissioni alle adv e ora introducendo i call center a pagamento. Pertanto chiediamo alle associazioni di categoria, a cominciare dalla Fiavet, di intervenire per la risoluzione del problema e far sì che tutti i vettori forniscano alle adv un servizio dedicato per l’assistenza senza costi aggiuntivi”.