L’unione fa la forza, anche in campo turistico. Ne è convinta il ministro per il Turismo greco, Olga Kefalogianni, che propone all’Italia di lavorare insieme alla Grecia per promuoversi sui mercati lontani, Cina e Brasile in primis. Grecia e Italia condividono infatti un ‘unicum’ in termini artistici, naturalistici e enogastronomici, e proporli ai visitatori stranieri, in particolare a quelli provenienti da destinazioni lontane, è una carta vincente. A Firenze per partecipare al terzo Forum mondiale dell’Unesco sulla cultura e le industrie culturali, Olga Kefalogianni, lancia l’idea di un pacchetto unico per far conoscere cultura, arte, cibo, paesaggi e stili di vita ‘unici’.
Un pacchetto unico che potrebbe essere il nuovo asso nella manica per la Grecia che continua a mettercela tutta per rilanciare il comparto: dal turismo religioso a quello gastronomico, dall’ecoturismo fino a una ‘Grecia segreta, quella meno nota’. Una strategia che anche quest’anno ha portato i suoi frutti. Nel 2014, dice il ministro, “è stato superato ogni record, con 20 milioni di turisti – esclusi quelli del settore crocieristico – facendo registrare un incremento del 15% rispetto al 2013”. Già lo scorso anno il Paese aveva raggiunto la soglia dei 18 milioni di visitatori stranieri. Un tocca sana per l’economia del Paese ancora in forti difficoltà.
Per questo motivo, il processo di privatizzazione dei ‘gioielli di famiglia’, spiagge e isole ma anche decine e decine di infrastrutture strategiche, non si ferma. Il sito dell’Ente ellenico per la valorizzazione delle proprietà dello Stato (Taiped) sgrana una lunga lista di beni: isole, spiagge, porti, aeroporti, strade, terreni, edifici storici, tutti in vendita. “Il nostro obiettivo – sottolinea Kefalogianni – è quello di attrarre investimenti e sviluppare le nostre infrastrutture migliorandone la qualità”.