giovedì, 19 Dicembre 2024

Olbia dice sì alla tassa di sbarco ma cambiandole nome

Il Comune di Olbia ha deciso di attuare la filosofia della ‘tassa di sbarco’, ma cambiandone il nome. Marco Vargiu, assessore comunale alle Attività Produttive, consiglia di sostituirla con ‘contributo per i servizi turistici’, o ‘contributo per l’ambiente’. Secondo Vargiu parlare di tassa potrebbe mettere in fuga i vacanzieri dall’isola oltre ad essere usato dai concorrenti della Sardegna.

Vargiu ribadisce il suo ok al prelievo di pochi euro sui biglietti aerei e navali di chi arriva nell’isola, sardi esclusi, e chiede alla Regione di mettere in atto l’iniziativa già dalla prossima estate.
La proposta lanciata dall’ex assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi, di integrare il biglietto aereo con una quota una tantum, piace agli albergatori e anche al Comune.

“La proposta avanzata da Crisponi è nata proprio a Olbia, come risposta al tentativo di applicare l’imposta di soggiorno – commenta Vargiu – Un prelievo di questo tipo, eseguito in fase di arrivo nell’isola ed esteso a tutti i turisti, costituisce uno strumento più equo rispetto alla tassa di soggiorno, non un prelievo praticato per ogni giorno di permanenza nelle strutture ricettive ufficiali. Il contributo per l’ambiente non porterebbe a una disparità di attuazione tra i comuni, verrebbe applicato a tutte le forme di ricettività, seconde case comprese e le cui presenze sono sempre sconosciute. In più libererebbe la categoria alberghiera da un adempimento che rischia di gravare due volte sugli imprenditori dell’accoglienza. Perché molti operatori preferiscono pagare di tasca la tassa piuttosto che chiederla ai clienti ed essere fuori mercato. E poi perché, per la gestione di questa imposta, serve una persona che tenga quella contabilità”.

I soldi derivanti dal contributo diventerebbero una risorsa per i bilanci dei Comuni. “La Regione dovrà gestire quelle risorse in modo oculato – sottolinea Vargiu – Non dovranno certo servire per coprire qualche buco di bilancio, un esempio su tutti la sanità. Quei soldi devono essere gestite dall’assessorato al Turismo per investire in promozione, comunicazione, informazione turistica, con un occhio di riguardo al settore trasporti. Una operazione che dovrà essere realizzata di concerto con i Comuni”.

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