Le tombe della Reggio magno-greca dei sotterranei del Museo Nazionale torneranno fruibili dal 27 aprile grazie alla riapertura definitiva di Palazzo Piacentini a Reggio Calabria.
Le 4 tombe, in buono stato di conservazione, sono state lasciate esattamente dove sono state trovate negli scavi del secolo scorso, a testimoniare l’esistenza della necropoli dell’antica Rhegion, proprio fuori le mura della città, come nella tradizione urbanistica classica, e appartenenti al periodo compreso tra il V e il II secolo avanti Cristo.
“Sono strutture diverse per realizzazione e si distinguono tra tomba a camera, a laterizi e a cassa. Quest’ultima tipologia è la medesima che si ritrova all’inizio del Lungomare. Non era insolito che ci fossero tecniche di costruzione diverse, piuttosto è il corredo funerario a spiegarci il periodo di realizzazione delle tombe stesse, mentre gli scavi ci hanno assicurato che la tomba a camera, certamente era stata utilizzata per una doppia sepoltura. Ce lo dicono anche i diversi monili ad uso maschile e femminile che sono stati ritrovati”, ha spiegato Rossella Agostino della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
Sulle tombe sono stati individuati dei laterizi con delle incisioni in greco per indicarne il luogo (Rhegion) di produzione, il proprietario della fabbrica, nonché l’operaio costruttore.