sabato, 23 Novembre 2024

Museo del bardo un anno dopo, ecco cosa è cambiato

A un anno di distanza dall’attentato terroristico al Museo del Bardo di Tunisi che costò la vita a 24 persone, tra cui quattro italiani, qualcosa è cambiato nella gestione della sicurezza del sito.

“Nel corso dell’anno passato – spiega Ridha Kacem, direttore generale de l’Agence de mise en valeur du patrimoine e de promotion culturelle che gestisce anche il Museo del Bardo – abbiamo stabilito che il principale punto debole era l’ingresso principale del parco dove ha sede il museo, la cui gestione è demandata alla Polizia tunisina. Ma le cose ora sono cambiate. Innanzitutto è stata istituita la figura di un funzionario responsabile della sicurezza nei ruoli del ministero della Cultura e una commissione ad hoc per procedere ad una diagnostica della sicurezza di tutti i siti archeologici ed i musei del paese che per il Bardo ha stabilito un programma particolare che comprende l’illuminazione notturna dell’intero edificio, l’acquisizione di metal detector sofisticati, videosorveglianza e formazione del personale. In attesa, abbiamo installato 9 proiettori ad alta intensità per illuminare il museo su tutti gli angoli, e dei metal detector offertici dal ministero dell’Interno.

Per aumentare le visite al museo abbiamo puntato soprattutto sulla sicurezza per rassicurare il visitatore e per rilanciare il turismo culturale – dice Kacem – Certo, per quanto riguarda i visitatori stranieri stiamo subendo le inevitabili conseguenze dell’attentato terroristico dello scorso anno, che ha portato ad una flessione del 20% degli ingressi al museo e questa stagione non promette di essere migliore stando così le cose. Oltre alle azioni precedentemente citate puntiamo alla qualità e alla diversificazione dell’offerta, ad esempio, ospitando presso i nostri musei manifestazioni, mostre, eventi musicali o artistici, come faremo in questi giorni, dal 20 al 24 marzo con ”Les Nuits du Musée du Bardo. La nostra ambizione è che un giorno il visitatore straniero possa venire in Tunisia per visitare il Bardo e non solo perché il nostro paese rappresenta per lui la destinazione turistica meno cara, tutto compreso. Puntiamo a sostituire il turismo di massa con un turismo di livello più alto, questo è ciò a cui noi tutti miriamo e sarebbe bello che il mondo vedesse gli sforzi che facciamo in questo senso”.

 

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